Skip to main content

da: U.O.S. Divulgazione e Comunicazione, settore Ambiente ed Agricoltura, Provincia di Ferrara

Dopo un lungo lavoro condotto dalla filiera istituzionale del territorio ferrarese, in primis Provincia di Ferrara e Fondazione F.lli Navarra, è stato approvato dal Ministero della Salute l’uso di emergenza dell’1,3 Dicloropropene, un fumigante impiegato per la lotta ai nematodi. Sarà quindi possibile utilizzare nel 2014 questo principio attivo in pieno campo su carota, fragola, melone e tabacco, ed in serra per la sola carota. Il provvedimento, valido per tutta la Regione Emilia-Romagna, prevede una finestra temporale di 120 giorni, con inizio e fine di utilizzo diversi in funzione della coltura. In pieno campo, l’1,3 Dicloropropene si può impiegare su melone dal 28 marzo al 26 luglio, su carota e fragola dal 1 giugno al 28 settembre e per carota in serra, il periodo è il medesimo del pieno campo. Il prodotto ha quindi subito una nuova registrazione e nuove etichette rispetto al precedente formulato, che ricordiamo non può più essere utilizzato. Sono pertanto cambiate anche le modalità applicative riportate in etichetta, a cui bisogna fare sempre riferimento prima di qualsiasi utilizzo. Per questo, Provincia di Ferrara e Fondazione F.lli Navarra stanno programmando un incontro che si terrà a breve a Mesola, dove verrà presentato il provvedimento e verranno illustrate, in collaborazione con le ditte produttrici del principio attivo, le nuove modalità applicative.
La trattativa per ottenere l’uso di emergenza è stata lunga e laboriosa, ma grazie anche al supporto del Servizio Fitosanitario Regionale, è stato possibile affermare la visione strategica dell’azione intrapresa nei mesi scorsi. Il tutto a salvaguardia di carota e melone, due produzioni particolarmente diffuse nel territorio ferrarese e fortemente soggette all’attacco dei nematodi. Inoltre è stato scongiurato il rischio di una possibile riduzione degli oltre 13.000 ettari di colture orticole coltivate in Provincia di Ferrara, che avrebbe comportato gravi conseguenze per tutta la filiera, con ricadute pesantissime per un settore che genera molti occupati ed ha un forte indotto economico. Si citano ad esempio le PLV della carota, che nel quadriennio 2009-2012 ha avuto una forbice compresa fra i 14.000,00 ed i 25.000,00 euro/ha, della patata dai 6.000,00 ai 12.000,00 euro/ha e della barbabietola da seme dai 6.500,00 ai 7.000,00 euro/ha.
Provincia di Ferrara e Fondazione F.lli Navarra esprimono quindi piena soddisfazione per il risultato ottenuto, in quanto la mancata concessione del provvedimento avrebbe creato una situazione di grave svantaggio competitivo delle produzioni italiane rispetto agli altri competitors europei, dove in alcuni Paesi l’uso di emergenza del fumigante era già stato concesso. Tuttavia questo non esclude la necessità di trovare tecniche alternative, peraltro già possibili, all’1,3 Dicloropropene proseguendo nell’implementazione di nuove linee di ricerca, con un approccio che rispetti le legittime esigenze agronomiche delle aziende ferraresi e la necessità di adottare tecniche in linea con la produzione integrata. Anche questi temi saranno oggetto dell’incontro che si terrà a Mesola, dove le Istituzioni, assieme alla Fondazione F.lli Navarra, al Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ed alla Coop. CASA Mesola, presenteranno le linee di sperimentazione che già da questo anno verranno attivate nei terreni sabbiosi della costa ferrarese.

Stefano Calderoni, Assessore provinciale all’Agricoltura
Pier Carlo Scaramagli, Presidente Fondazione F.lli Navarra

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it