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Da: Informazioni Aldo Sindaco
Lo sport Ferrarese e l’attività fisica non devono passare in secondo piano in questa campagna elettorale. Per questa ragione, quale dottore in scienze motorie, dirigente ed istruttore sportivo, ho deciso di candidarmi come Consigliere comunale alle amministrative del 26 Maggio con la lista AMODO a sostegno del candidato sindaco Aldo Modonesi. Mi occupo di sport e attività fisica da anni, per professione e per vocazione e la reputo un settore cardine nello sviluppo, nella prevenzione e nella crescita di una cittadinanza attiva e sana.

Intervenire nel mondo sportivo significa investire in salute, ambiente, lavoro, turismo, integrazione, inclusione. Le mie proposte si focalizzano principalmente in tre macro aree di intervento. Innanzitutto gli incentivi alle famiglie come per esempio contributi per la pratica sportiva extrascolastica rivolti alle famiglie con basso ISEE o particolari e riconosciute difficoltà economiche, contributi a cittadini over65 che svolgano attività motoria. In secondo luogo gli impianti sportivi con interventi di ristrutturazione e riqualificazione delle palestre e degli impianti pubblici con abbattimento delle barriere architettoniche. Dal project financing ai bandi di Concessione/Valorizzazione si possono avere più investimenti offrendo garanzia pubblica in cambio di controgaranzia privata.

La terza macro area è quella dell’accreditamento e valorizzazione professionale. Cito la proposta di istituire un Registro pubblico degli impianti convenzionati, che presentino oltre al rispetto dei vincoli strutturali un organigramma con curriculum e qualifiche tecniche riconosciute. Pensiamo a programmi di avvicinamento e inserimento nel tessuto sportivo: dall’università e dalla scuola verso le professioni sportive.

Inoltre vorrei proporre due progetti, ambiziosi ma realizzabili. Lo sportello comunale “SOS Società Sportive” per la formazione di personale di supporto al mondo sportivo di base, dalla Gabrielli, DVR, GDPR etc. “Benefit” una applicazione per telefonia che ti permette di accumulare “punti” quando effettui spostamenti a piedi, in bici, in autobus. I punti accumulati danno accesso a scontistiche in ristoranti, musei, attività convenzionate. Utile strumento per incentivare una mobilità sostenibile.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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