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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Simone Saletti: “Studenti invitati ad un incontro, che servirà a socializzare le soluzioni occupative presenti sul territorio”.

L’occupazione si può sostenere in molti modi: attraverso un fondo “ad hoc”, come quello da 35mila euro appena approvato dalla Giunta e che andrà ad ammortizzare i costi per i neo-assunti delle imprese, ma anche attraverso occasioni informative. Perché, come si dice sempre più spesso: “la vera difficoltà è quella di fare incontrare domanda ed offerta”. Per una volta, allora, niente portali e invii di materiale informatizzato, ma la decisione di promuovere un incontro “faccia a faccia”, che permetta agli studenti di incontrare addetti ai lavori e imprese. Se ne parlerà, nello specifico, nell’appuntamento che è stato programmato da CentoForm per venerdì 25 ottobre (ore 20,30) con il patrocinio del Comune, allo scopo di mettere in contatto i giovani con le imprese locali. Un incontro che si svolgerà al centro polifunzionale di via Autieri 5, accanto al bocciodromo, e che è ormai stabilmente impiegato per attività formative e di sostegno al lavoro. «Sappiamo, da incontri periodici avuti all’interno delle nostre imprese, che sono disponibili numerosi posti di lavoro all’interno delle aziende del territorio – avvertono il sindaco Fabio Bergamini e il vicesindaco con delega alle attività produttive, Simone Saletti –. L’impossibilità per le imprese di trovare figure qualificate o da formare diventa spesso un ostacolo alla crescita del proprio business, mentre i giovani non sono sempre a conoscenza di tutte le opportunità che il loro territorio offre». A questo scopo, è stata inviata una lettera-invito agli adolescenti del territorio comunale, che frequentano le scuole superiori o corsi professionali, ed entrati nella “maggiore età”. «Sarebbe l’ideale che i giovani stessi ponessero quella sera domande agli imprenditori locali – conclude l’Amministrazione – per informarsi sui percorsi formativi da intraprendere e per conoscere quali sono le figure professionali richieste. Sempre di più le aziende chiedono di poter entrare nel mondo delle scuole: stavolta, si è cercato di portare gli studenti ad un dialogo aperto con i nostri imprenditori. Sarà una buona opportunità per fare incontrare davvero “domanda ed offerta” di lavoro e per questo ringraziamo CentoForm per essersi fatta parte attiva in questo percorso».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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