Da: Comune di Bondeno
La Festa della Repubblica è stata la prima occasione pubblica, per tornare a celebrare valori condivisi, come quelli della Patria, dopo l’emergenza “Coronavirus”, la chiusura totale e la lenta e difficile ripartenza. Il Sindaco facente funzioni Simone Saletti ha tenuto il suo discorso davanti ad un pubblico più ristretto, rispetto a quello degli scorsi anni, quando ad animare la piazza erano soprattutto i giovani delle società sportive. Presenti, oltre al Sindaco, l’Assessore Emanuele Cestari, i comandanti dei Carabinieri Abramo Longo, della Polizia Municipale Stefano Ansaloni, il capo distaccamento dei Vigili del Fuoco Michele Marchetti, Andrea Ferrarini della Protezione civile, il Parroco don Andrea Pesci ed una rappresentanza delle società sportive e del volontariato matildeo. Assieme loro, anche i Consiglieri comunali Daniele Bernini, Michele Sartini e Tommaso Corradi. “di fronte ad un nemico invisibile e subdolo come il “coronavirus”, sono certo che la nostra Patria ed anche la nostra Bondeno sapranno distinguersi per la loro capacità di trovare dentro di sé le energie migliori per ripartire dopo l’emergenza sanitaria”. – ha detto il Sindaco davanti al monumento “La Madre” di viale Pironi – “Quella delle energie positive del nostro Paese non è una vuota retorica. Penso ai nostri medici ed alle infermiere, al personale sanitario tutto insieme, che ha fronteggiato con grande coraggio e altruismo le fasi dell’emergenza e che ora non devono essere dimenticati. Dobbiamo sempre conservare nella nostra memoria i nomi e i volti dei tanti amici, e degli operatori sanitari, che hanno perduto la vita in corsia, nel tentativo di salvare altre vite. Vorrei qui ringraziare anche le Forze dell’ordine, l’Esercito, la Protezione civile e tutti i corpi dello Stato che hanno pattugliato le nostre città, nel surreale clima creatosi a causa della chiusura totale. Ma che hanno permesso al tempo stesso, come il buon padre di famiglia, di impedire a molti cittadini di commettere sciocchezze e imprudenze. Agendo con consigli e saggezza, anziché con il metro del severo censore, attraverso turni massacranti e uno sforzo senza confini”. Davanti al monumento, si è celebrato un alzabandiera, servito a fare sventolare il tricolore su di una Città che, come tutto il Paese, sta ora lavorando per rialzarsi e ripartire.
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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it