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da: Ufficio Stampa Smart City Exhibition

Domani 14 ottobre, in fiera il primo incontro nazionale degli Assessori all’Innovazione, e in città parte #SCEoff: programma serale di appuntamenti dedicati ai cittadini e agli innovatori urbani.

Si apre domani alla fiera di Bologna la quarta edizione di Smart City Exhibition dedicata quest’anno ai temi della città e ai dati, protagonisti in tutte le loro forme dell’edizione 2015. Dai convegni con speaker illustri ai laboratori in cui ‘imparare a fare’, dai prototipi ai progetti collaudati e replicabili, dalle app ai sensori, #SCE porta a Bologna (fino al 16 ottobre al padiglione 31) il meglio della ricerca e dell’innovazione con oltre oltre 50 eventi gratuiti – tra convegni, workshop e laboratori.
Si parte alle 9.30 con i saluti del Sindaco di Bologna e il convegno di apertura sulla Data Driven Decision introdotto dal Presidente di ISTAT Giorgio Alleva per capire come dall’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio si possa passare a decisioni di buon governo; segue nel pomeriggio l’incontro sull’Open Data Government per rendere le città più trasparenti e
(alle 15) il primo incontro italiano degli Assessori all’innovazione: 40 policy maker, di città metropolitane, capoluoghi di provincia ma anche piccole città (Milano, Roma, Torino, Venezia, Genova ma anche Bari, Siracusa, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari) riuniti – insieme all’Assessore bolognese Matteo Lepore – per definire una lista di priorità legate all’innovazione urbana da portare all’attenzione del Governo, per scambiarsi esperienze e soprattutto per renderle scalabili e replicabili. L’incontro – organizzato da Forum Pa in collaborazione con l’Osservatorio Smart City di Anci – è il primo del genere in Italia e assume grande rilievo anche alla luce delle risorse finanziarie che stanno per arrivare sulle città metropolitane (circa 40 milioni l’una per le città del centro nord e circa 90 milioni per le città del Sud).
Altri temi affrontati nelle giornate di SCE saranno i dati generati dall’Internet of Things ovvero dai sensori distribuiti in qualsiasi dispositivo (dagli edifici ai semafori, fino al telefonino che abbiamo nelle tasche); i temi delle nuove competenze e i nuovi mestieri generati dai dati, in primis il Data Scientist, definito dall’Economist “il lavoro più interessante del XXI secolo”; ancora si parlerà di protezione dei dati personali e di utilizzo dei dati per la sicurezza dei territori e dell’ambiente. Un focus particolare sarà riservato (il 15 ottobre alle 14.30) al rapporto tra dati, mobile app e start up, durante il quale si premieranno i vincitori della call App4Cities dedicata ad individuare le app più utili per migliorare la vita in città, che ha ricevuto più di 100 progetti in meno di un mese di apertura.
Ai momenti di dibattito e di lavoro progettuale collaborativo si affiancheranno i workshop dedicati a tematiche specifiche in cui imparare ‘a fare’, e le sessioni della Data Academy con un programma di formazione gratuita su 5 aree tematiche: leggere e lavorare i dati; datajournalism, visualizzazione e storytelling; passare dai dati alle APP; civic hacking e cittadinanza attiva; usare i dati per la progettazione territoriale
Molto attesa il 15 mattina (ore 9.30) la presenza di Robert Putnam, docente di Politiche pubbliche della Harvard University, di ritorno a Bologna oltre 20 anni dopo la pubblicazione del suo celebre testo Making Democracy Work, che discuterà di come si è evoluto il capitale sociale in questi anni e come la smart city possa diventare l’humus fertile per la sharing economy, verso una città realmente condivisa e collaborativa. Bologna in questo sta facendo ‘scuola’, ad esempio, con le social street. Anche per questa edizione sarà presentato il 15 ottobre iCityRate, il Rapporto annuale che traccia la classifica aggiornata dei capoluoghi di provincia smart.
Infine, da questa edizione la manifestazione ‘esce dai padiglioni fieristici’ e – in collaborazione con il Comune di Bologna – parla ad un pubblico più ampio ed eterogeneo, proponendo #SCEoff, programma serale di appuntamenti dedicati ai cittadini e agli innovatori urbani.
L’obiettivo è collegare e riunire le energie civiche attorno ai dati e alle intelligenze delle community per sfruttarne il potenziale ancora inespresso. Cinque eventi, in collaborazione con i soggetti più attivi e attraverso i luoghi simbolo dell’innovazione bolognese, per imparare ma soprattutto conoscersi, confrontarsi e sorprendersi a scoprire quanto i dati siano al centro della vita in città.
A ospitare il primo appuntamento #SCEoff, Kilowatt alle Serre dei Giardini in via Castiglione 134, il 14 ottobre alle ore 19.00. Un aperitivo per ragionare su “Innovazione e impatto sociale, tra tecnologia e comunità”, a partire dalle esperienze territoriali di Liberex, Circuito di Credito Commerciale dell’Emilia Romagna e Agromet, startup impegnata a ottimizzare la produzione del settore agricolo. Arricchiscono la serata gli interventi di Chiara Ciociola, community manager di “A Scuola di Open Coesione”, progetto che abilita gli studenti a scoprire come i fondi pubblici vengono spesi sul proprio territori e di Eugenio Orsi, di LatteCreative sul digital campaigning per progetti a impatto sociale.
Il 15 ottobre #SCEoff si sposta alle ore 19,00 presso Dynamo – la nuovissima Velostazione di Bologna in via Indipendenza 71/z, per un appuntamento incentrato sul ruolo dei ciclisti urbani come produttori e fruitori di dati utili alla programmazione di interventi per la mobilità sostenibile che vede tra i suoi protagonisti l’Assessore bolognese alla mobilità Andrea Colombo e il Presidente di CycloPride Italia Federico Del Prete.
Sempre il 15 ottobre alle ore 19,00 presso la Caffetteria dell’Atelier Sì in Via San Vitale 69, Franco La Cecla, antropologo allievo del grande intellettuale austriaco Ivan Illich e autore quest’anno per Einaudi del discusso “Contro l’urbanistica” interviene su parole come smart o sustainable: come far sì che non si riducano a slogan? Al centro di un dialogo con Diego Segatto, artista e architetto, l’organizzazione dello spazio pubblico contemporaneo tra localismo e globalizzazione, nella prospettiva di una nuova prassi delle città che metta le persone al centro del vivere urbano. Una prospettiva per capire e fare città capace di estendere, in prima battuta, la qualità della vita.
Alle ore 19,30 del 15 ottobre anche Working Capital, in Via Guglielmo Oberdan 22, apre le porte a #SCEoff, ospitando una serata dedicata al collaborative mapping, ovvero ai nuovi modi di raccontare (e vivere) la città attraverso i dati, con una sessione pratica: usciamo a mappare il quartiere! Con Ilaria Vitellio, di MappiNA, Marco Montanari di Open Street Map, Andrea Nelson Mauro di DataNinja, Marco Lotito di Working Capital e Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA, la società specializzata in percorsi di accompagnamento alle amministrazioni pubbliche nei processi di innovazione che da quattro anni organizza Smart City Exhibition insieme a BolognaFiere.
Da non dimenticare, nei giorni di #SCEoff, la mostra interattiva del progetto “HUB – Human Ecosystems Bologna” che animerà gli spazi dell’Urban Center. Il progetto rappresenta un’inedita sperimentazione a cavallo fra arte, tecnologia, ricerca e open data a supporto delle politiche urbane.
Smart City Exhibition (IV Edizione, Bologna, 14-16 ottobre) è la manifestazione italiana organizzata da Forum Pa con BolognaFiere, diventata punto di riferimento europeo sul tema dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti. Questa quarta edizione intende proseguire il percorso di valorizzazione delle città e delle comunità intelligenti come piattaforme abilitanti nuovi modelli di governance, nuovi servizi e nuove pratiche di collaborazione tra cittadini concentrandosi sulla materia prima dell’innovazione: l’informazione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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