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Da: Gruppo Consigliare Per Fare

Ci stupiscono ancora una volta le dichiarazioni del Sindaco che pare accusare la minoranza per il mancato svolgimento del consiglio comunale sul tema del bilancio. Una decisione di rinviare la seduta assunta a maggioranza dalle forze politiche che oggi governano Comacchio, e che hanno i numeri per decidere. Nessuna richiesta di rinvio è stata infatti avanzata dal gruppo PerFare, che ieri 29.1 era pronto a discutere e votare il bilancio; grottesco poi anche solo aver il coraggio di far credere ai propri cittadini che una forza di minoranza possa “rinviare” un bilancio. Noi siamo all’opposizione, chi decide oggi sono altri. Il Sindaco, con delega al bilancio, ancora una volta prova a lanciare le accuse verso altri, non assumendosi la responsabilità insieme a Presidente del consiglio e Presidenti di commissioni di non aver correttamente applicato norme regolamentari e procedurali o comunque di aver deciso di procrastinare la discussione. Non comprendiamo se questa sia la reale motivazione o se sia un modo per celare tensioni interne alla maggioranza rispetto a legittimi dubbi e temi delicati, posti e proposti, dal nostro gruppo che forse l’Amministrazione ha deciso di rivedere o modificare per poter essere votati dalla colazione di destra.
Se davvero non ci fossero stati errori o problemi politici perché decidere di propria iniziativa di annullare la discussione sul Bilancio ? fosse stato solo un problema di deposito sbagliato di qualche giorno, sarebbe bastato rinviare di 2/3 giorni, e non di annullare la seduta, rivedendo l’intera procedura e forse anche i contenuti del bilancio stesso. Ancora una volta si cercano colpevoli esterni così come nella discutibile gestione dell’emergenza covid, quando invece ogni tanto sarebbe utile assumersi le proprie responsabilità. Abbiamo sempre espresso la nostra opinione e collaborazione evidenziando fin da subito alcune criticità (come la non pubblicità delle sedute, il non corretto svolgimento delle commissioni ecc), non si capisce quindi, il perché sia maturata la decisione, solo all’ultimo giorno prima della discussione. Imprese e famiglie di Comacchio in questo momento di COVID hanno bisogno di competenza e di proposte e di lavoro a testa bassa e non certo di un commissariamento per non aver approvato il bilancio, come avvenuto nel 2011.

IL CAPOGRUPPO ALBERTO RIGHETTI
I CONSIGLIERI CARLI, FABBRI E PATTUELLI

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it