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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Al termine dell’ultima partita di pallacanestro del 2015, quella del 25 dicembre alle ore 18 che vedrà in campo le squadre Fortitudo Eternedile e Bondi Pallacanestro Ferrara, uno staff di cuochi e macellai di Confcommercio Ascom Bologna e Ferrara proporrà la degustazione di due piatti tipici emiliani, i tortellini bolognesi e i cappellacci di zucca ferraresi. Non saranno solo i tifosi presenti al PalaDozza a poter gustare queste specialità, ma tutti i bolognesi, i turisti e i visitatori potranno entrare a fine partita nel palazzo dello sport e partecipare all’evento gastronomico che promuove, in una cornice assolutamente originale, le ricette di cucina delle nostre tradizioni.
“Cultura, enogastrononomia d’eccellenza e turismo sono davvero il nostro petrolio. Attraverso queste simpatiche disfide – spiega dalla parte ferrarese Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – valorizziamo e diamo visibilità a prodotti di qualità. Si tratta di un lavoro che come Associazione conduciamo da tempo collaborando con enti, istituzioni e pro loco ed anche con il mondo dello sport che è un ulteriore potente veicolo di diffusione sul grande pubblico”. Dal canto suo Alberto Succi di Federcarni Ferrara e protagonista ai fornelli aggiunge: “I cappellacci di zucca ferraresi sono, a livello di minestre, davvero i numeri uno. Senza dimenticare che è imminente la loro registrazione nei prodotti IGP. Ricordo inoltro che la Bondi, sponsor della Bondi Pallacanestro Ferrara, è un produttore locale di pasta fresca”.
Sul versante sportivo interviene Fabio Bulgarelli, presidente Pallacanestro Ferrara: “La Pallacanestro Ferrara è felice di iniziative di contorno che possano essere una forma di svago aldilà del basket giocato. È chiaro che è una bella vetrina anche per il nostro main sponsor Bondi”.
Ogni piatto, comprensivo di una porzione di cappellacci e insieme di una di tortellini, costerà appena 8 euro, e potrà essere consumato dal pubblico e dai giocatori di entrambe le squadre nell’atrio d’entrata del Paladozza.
Dalla curva bolognese risponde Christian Pavani, direttore generale Fortitudo Pallacanestro. “Sono grato a tutti coloro che hanno accolto subito con entusiasmo la nostra proposta e che si sono attivati per organizzare questa festa dello sport, un’occasione per stare insieme e trascorrere una serata in casa Fortitudo con le squadre, i tifosi e tutti coloro che desiderano gustare le specialità del nostro territorio”.
“Sfida all’ultimo mestolo è come un terzo tempo, a conferma del valore aggregativo dello sport che insieme a quello conviviale della buona cucina offrirà la possibilità di partecipare ad un’iniziativa promozionale piacevole ed attrattiva anche in una giornata di festa speciale come quella di Natale” conclude Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom Bologna.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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