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da: Avv. Valentina Bordonaro

Il 21.04.16 è stata depositata sentenza di assoluzione nei confronti di Francesco Portaluppi, difeso dall’Avv. Valentina Bordonaro, nel procedimento penale che vedeva lo stesso accusato di diffamazione a danno di Angelo Storari, costituitosi parte civile.
All’epoca dei fatti Francesco Portaluppi era consigliere comunale del Partito Democratico mentre Angelo Storari risultava dipendente comunale, assegnato alla segreteria del gruppo consigliare della lista civica Progetto per Ferrara (PpF) della quale era allo stesso tempo un dirigente politico di primo piano, portavoce e, per un certo periodo, anche candidato alle elezioni regionali.
La presunta offesa, contenuta all’interno di un’interpellanza presentata dal consigliere Portaluppi al Sindaco Tiziano Tagliani, così recitava: “Storari poteva dedicare tutta la propria attività retribuita con soldi pubblici solo agli interessi di un’associazione privata che aveva fondato, che dirigeva di persona, che utilizzava per sollecitare consenso elettorale anche personale”.
Nel corso del dibattimento è emerso come “l’attività svolta dallo Storari sia come politico sia come dipendente statale fosse fatto noto”. Tale affermazione risulta cristallina anche alla luce del fatto che diverse attività politiche della lista civica PpF (all’epoca aderente al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo), comprese le campagne associative, venivano svolte invitando i cittadini a recarsi presso un ufficio del Comune ove Storari lavorava come segretario.
E’ stato anche accertato come lo stesso Storari avesse rivendicato sulla stampa locale (come d’altra parte ha poi ribadito in udienza durante il processo) il proprio diritto/dovere di svolgere attività politica per la sua lista civica “anche quando ero alle dipendenze del Comune perché era il mio lavoro”, essendo egli stato trasferito, appunto, alla segreteria del gruppo consiliare di PpF. Conseguentemente, il Giudice, Dott.ssa Filipponi, ha riconosciuto che “Storari potesse essere oggetto di critica per l’esercizio della sua azione amministrativa, stante la sua nota funzione pubblica”.
Il Giudice ha poi riconosciuto che l’interpellanza di Portaluppi “era rivolta al Sindaco proprio perché ci fosse chiarezza sulla situazione di ipotizzato conflitto di interessi tra lo Storari dipendente pubblico e lo Storari uomo politico che operava attivamente per il gruppo di appartenenza”. Infatti il consigliere Portaluppi aveva presentato quell’interpellanza in quanto riteneva che la decisione di trasferire Storari dal Servizio di Pianificazione Territoriale del Comune alla segreteria del gruppo consiliare di PpF fosse inopportuna nonchè fonte di possibili conflitti di interesse. Quindi la frase incriminata, non poteva essere disgiunta dal più ampio contesto di tutta quell’interpellanza, che invece “si fondava su premessa, su aspetti tecnici ed oggettivi, con nomi e numeri”, come ha rilevato il Giudice.
La sentenza, in definitiva, ha stabilito come nell’espressione utilizzata da Portaluppi all’interno dell’interpellanza “non sia ravvisabile alcuna umiliazione o pubblica offesa” a Storari e pertanto Portaluppi Francesco è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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