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da: Ufficio Comunicazione Legacoop

Scacco Matto, la cooperativa sociale che ha come scopo l’inserimento lavorativo di pazienti psichiatrici, continua ad essere modello di impresa studiato in tutto il mondo. Dopo la visita di alcuni ricercatori della California dello scorso maggio, sabato 2 luglio è stata la volta della delegazione di Unisol Brasil, l’associazione brasiliana di rappresentanza delle cooperative e imprese sociali, che conta 850 imprese in tutto il Brasile. Il presidente Leonardo Pinho e il tesoriere Isadora dos Santos, accompagnati da Sandra Pareschi di Nexus Cgil, dopo una tappa a Trieste – culla della riforma Basaglia – e a Modena per visitare Legacoop Estense e la cooperativa Chico Mendes, sono stati accolti dai soci di Scacco Matto, che hanno presentato le strutture e i servizi messi in campo nel territorio ferrarese. «Unisol Brasil – ha affermato Leonardo Pinho – lavora per sostenere un processo di trasformazione della società brasiliana basato sui valori della democrazia e della giustizia sociale, che possono realizzarsi solo passando per l’inclusione delle fasce sociali più fragili». Leonardo Pinho, Laureato in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica, è anche direttore di Saude Ecosol, una rete di associazioni brasiliane che operano nel campo della salute mentale: «il modello messo in campo da Scacco Matto è di grande ispirazione, perchè mostra come sia concretamente possibile un percorso di inserimento che non sia solo assistenziale ma abbia valenza imprenditoriale». Dopo la visita allo studio di progettazione di Scacco Matto in via Ravenna a Ferrara e al Club dell’amicizia di Portomaggiore, la Dott.ssa Paola Turilli, psichiatra presso il Servizio Psichiatrico Territoriale di Via Ghiara, ha illustrato il sistema pubblico nell’ambito della salute mentale, sottolineando come «a Ferrara il Dipartimento di Salute Mentale eroga ai propri operatori una continua formazione professionale, che consente di intervenire sulle nuove patologie psichiatriche utilizzando modelli innovativi». «Ringrazio i colleghi brasiliani per aver voluto conoscere la nostra realtà – ha concluso la neopresidente di Scacco Matto, Federica Marchesini -. I risultati dei percorsi che attiviamo nel reinserimento sociale di molti pazienti sono sorprendenti, per cui ci auguriamo che questo modello abbia sempre maggior diffusione». La giornata si è conclusa con un pranzo al bar Sorsi&Morsi, gestito da lavoratori della cooperativa.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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