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Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Sono quattro le doppiette, tutte di Comacchio, denunciate all’autorità giudiziaria per l’esercizio venatorio con l’uso dei richiami acustici vietati dalla legge, per la forte capacità di attirare la fauna.
Tutte sanzioni penali contestate nelle valli lagunari, all’interno della stazione del Parco del Delta del Po, che prevedono un’ammenda fino a 1.500 euro e otto settimane di sospensione dall’esercizio venatorio nell’area del Pre-Parco.
E’ il dato più eclatante di un primo bilancio dell’attività svolta dalla Polizia provinciale insieme con altre forze dell’ordine, come i carabinieri forestali e le guardie volontarie, che hanno aderito al coordinamento attuato sempre dalla Polizia provinciale.
Complessivamente le sanzioni elevate sono state 194, di cui 32 redatte dai carabinieri forestali, 13 dalle guardie volontarie di Federcaccia e una dai volontari di Agriambiente, per un importo complessivo di oltre 22.000 euro.
Fra le maggiori tipologie di violazioni emergono le 25 contestazioni per caccia da distanza non regolare da strade o case, cui si aggiungono i 30 casi nei quali la doppietta non ha segnato la giornata di caccia o la fauna abbattuta, come accaduto per tre cacciatori a Pontemaodino di Codigoro che hanno omesso di segnare altrettante lepri.
Più grave il caso di quattro cacciatori che hanno abbattuto più capi di fauna rispetto a quella consentita. Significativo, infine, è il dato dei cacciatori che allenavano i propri cani nel Mezzano e in altre zone, dove tale attività non è consentita.
“Ci siamo concentrati nelle valli di Comacchio, soprattutto perché con i nostri strumenti di rilevazione – dice il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – abbiamo costatato come si sentisse con sempre maggiore frequenza l’uso di richiami acustici riproducenti il verso dell’oca selvatica, proprio la specie che sorvolava le valli di Comacchio. La conferma – continua Castagnoli – è che in uno dei richiami acustici sequestrati c’era la traccia del verso dell’oca. Un grande ringraziamento ai colleghi – conclude – per l’attività profusa, in servizi che durano molte ore e in condizioni di forte disagio; con questi interventi, pur nell’esiguità dell’attuale organico, cerchiamo sempre di far comprendere a tutti come sia importante rispettare le regole”.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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