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Comunicato stampa Nursing Up.

«Siamo di fronte al perpetrarsi di azioni estremamente lesive, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, nei confronti della professione infermieristica».

20 APR 2021 – «Prima l’approvazione della Delibera della Regione Veneto che consente agli Oss, con un semplice corso di 300 ore, di sostituire gli infermieri in tante attività professionali, senza averne le opportune competenze. Poi, un nuovo duro colpo, su quale, con un recente comunicato, abbiamo già espresso la nostra ferma opposizione, quello dell’accordo tra il Ministro Speranza e il nuovo Presidente delle Regioni Fedriga, che sembrerebbe cosa fatta, il condizionale è ancora d’obbligo, che consentirebbe addirittura ai biologi, con un protocollo d’intesa e previo corso FAD, così ad altre professioni che afferiscono alle Federazioni degli Ordini delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, di effettuare le somministrazioni. Cosa sta succedendo? Il tempo passa inesorabilmente e non abbiamo ancora notizie certe in merito. La Federazione ci faccia sapere adesso di come intende intervenire per arginare questi fatti gravissimi.

Siamo di fronte al perpetrarsi di azioni estremamente lesive, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, non solo nei confronti della professione infermieristica, che si vede ulteriormente svilita, come se non avessimo ricevuto già abbastanza batoste, da questi provvedimenti che non tengono, ancora una volta, in assoluta considerazione, la nostra esperienza, la qualità delle nostre funzioni. In ballo ci sono le conoscenze e le competenze che caratterizzano la nostra formazione, negli anni che ci conducono alla laurea, di pari passo con un costante e duro tirocinio sul campo. Ci chiediamo, legittimamente, cosa ne sarà a lungo andare della già minata efficienza del nostro servizio sanitario. Possibile che nessuno pensi che questo pericoloso “andazzo” si riverserà come l’ennesimo colpo di mannaia sulle sicurezze dei nostri cittadini e soprattutto dei nostri malati, quelli più fragili? Come si può solo immaginare di auspicare la parola crescita, nel nostro SSN, se, quello che si sta delineando è come un puzzle dove i pezzi sono tutti messi nel posto sbagliato, per non dire al contrario?»

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Attendiamo con trepidazione di capire come la FNOPI intenda agire: sono loro che devono muoversi prima di ogni altro, come ente sussidiario dello Stato.

E’ arrivato il momento, in un frangente così difficile, che la Federazione metta a frutto in modo concreto la propria posizione, e che si adoperi, a dovere, utilizzando i propri canali relazionali con Governo e Regioni. E soprattutto la FNOPI assuma una posizione ufficiale. Lo faccia per gli infermieri italiani e per i nostri cittadini».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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