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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

Università, Croce rossa italiana, associazioni di volontariato e Forze dell’ordine tra i soggetti che possono chiedere l’accreditamento. Al termine del corso, i partecipanti saranno autorizzati ad utilizzare il DAE, il defibrillatore automatico per cui la Regione Emilia-Romagna ha realizzato anche una App

Bologna – Quando salvare una vita è questione di attimi. Dopo l’introduzione dell’App DAE ResponER (l’applicazione che “attiva” i soccorritori), arrivano le istruzioni per l’accreditamento di chi eroga i corsi BLSD – Basic Life Support Defibrillation al personale non sanitario. Le ha approvate con una delibera la Giunta regionale. Si tratta, in sintesi, di corsi che formano le persone all’utilizzo delle tecniche di ‘supporto di base alla vita’ e all’impiego del defibrillatore automatico.

“Come Regione siamo impegnati attivamente nella lotta all’arresto cardiaco improvviso, che in Emilia-Romagna colpisce ogni anno un cittadino ogni mille- è il commento dell’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Con questo documento rendiamo sempre più concreta la possibilità che, accanto al grande e prezioso lavoro svolto quotidianamente dai sanitari dell’Emilia-Romagna e dalle associazioni di volontariato impegnate nel soccorso, anche il cittadino comune, opportunamente formato, possa intervenire e contribuire salvare una vita in caso di necessità”.

Ogni anno, in Italia, oltre 50mila persone (circa 4.000 in Emilia-Romagna) sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. In questi casi l’intervento precoce di chi è presente, attraverso le prime manovre di rianimazione e l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici (DAE), può rivelarsi decisivo per la sopravvivenza del paziente. Defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco può consentire, infatti, la sopravvivenza fino al 50-70% dei casi. Se invece, dal momento dell’inizio della fibrillazione cardiaca, nessuno interviene, le probabilità di sopravvivenza calano del 10-12% per ogni minuto che passa. Una legge nazionale, la 120 del 2001, prevede che personale non sanitario (cosiddetto “laico”) opportunamente addestrato possa prestare le prime manovre di rianimazione e ottenere la defibrillazione mediante l’utilizzo dei defibrillatori (DAE) di accesso pubblico presenti sul posto.

Le istruzioni approvate della Giunta

Per coordinare le attività a supporto della diffusione e promozione della defibrillazione precoce, è stato istituito il Comitato per la diffusione DAE, composto da professionisti delle Aziende sanitarie della Regione. Il Comitato ha elaborato il documento con le istruzionioperative per l’accreditamento dei soggetti erogatori dei corsi BLSD a favore di personale non sanitario non operante sui mezzi di soccorso o, in generale, in attività di assistenza sanitaria.

Il documento approvato dalla Giunta, in linea con quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 2015, definisce dunque le modalità per l’individuazione e l’accreditamento dei centri che potranno fare formazione, nel rispetto di precisi criteri di qualità. I soggetti che possono richiedere l’accreditamento sono Università, ordini delle professioni sanitarie, organizzazioni medico-scientifiche di rilevanza nazionale, Croce rossa italiana, associazioni di volontariato operanti in ambito sanitario, Forze dell’ordine ed enti pubblici che hanno come fine istituzionale la sicurezza dei cittadini, soggetti pubblici e privati attivi in ambito sanitario.

Nel documento sono specificati i requisiti necessari per ottenere l’accreditamento, tra cui la disponibilità di un medico con funzioni di direttore scientifico, 5 istruttori certificati, materiale didattico in linea con gli indirizzi Ilcor (International Liason Committee On Resuscitation). La Direzione generale Cura della persona, Salute e Welfare della Regione accredita i centri di formazione sulla base della verifica dei requisiti richiesti, gestisce e pubblica l’elenco regionale dei soggetti che hanno ottenuto l’accreditamento allo svolgimento dei corsi.

I centri accreditati, al termine del corso, rilasciano ai partecipanti che hanno superato una verifica di apprendimento un attestato che li autorizza all’utilizzo del DAE. È prevista la presenza dell’elenco degli esecutori BLSD che hanno superato il corso di formazione in ogni centro di formazione e in ogni Servizio di emergenza territoriale.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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