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da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Dunque l’atteso parere della Corte Europea, sulla proroga automatica al 2020 della attuali concessioni degli stabilimenti balneari in Italia, è stato pubblicato oggi (14 luglio): ed è un verdetto negativo che respinge la proroga e getta sconcerto ed incertezza sugli operatori del settore.

Giuseppe Carli referente del Sib Confcommercio provinciale esprime un misto di preoccupazione e determinazione dopo le notizie apparse sulla stampa: “Ora il Governo centrale deve uscire rapidamente allo scoperto e difendere il lavoro delle nostre imprese. Non si può più giocare a nascondino. Bisogna produrre immediatamente un decreto che vada a sanare la situazione attuale causata da una classe politica che in un decennio non è stata all’altezza di trovare una soluzione. Altrove (ad esempio Francia, Spagna, Portogallo) invece hanno trovato facilmente una soluzione. Qui in Italia è in discussione il futuro di 30mila imprese familiari e centinaia di migliaia di dipendenti stagionali. Chiediamo il rispetto assoluto del nostro lavoro, dei nostri dipendenti, dei nostri investimenti e di tutte le autorizzazioni regolarmente concesse” conclude Carli.
Preoccupazione espressa anche da Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio: “Ora è davvero il momento di lavorare fianco a fianco per il bene delle imprese in sinergia tra le Istituzioni (comunali, regionali, nazionali) e le Associazioni. Questo stato di profonda incertezza non fa certo bene al turismo”.
L’attenzione ora si sposta all’incontro in previsione a Roma per la prossima settimana con il ministro Costa e le associazioni del settore per fare il punto. Un tavolo di confronto dal quale dovrebbero scaturire, finalmente, i contenuti di un apposito provvedimento per la salvaguardia delle concessioni balneari in essere, in attesa di un’ organica riforma del settore da realizzarsi con una Legge delega.
Sib-Confcommercio ribadirà i punti cardine a salvaguardia degli operatori balneari: periodo transitorio di almeno 30 anni sulle attuali concessioni, riconoscimento del valore commerciale delle imprese, valorizzazione della professionalità. E non è nemmeno esclusa come in passato una clamorosa iniziativa (anche a livello regionale) coinvolgendo anche i bagnanti sulle spiagge, per tenere alta l’attenzione sul tema.
Una vicenda che coinvolge centinaia migliaia di operatori in tutto il Belpaese: basterà ricordare che solo sul litorale di Comacchio “si contano quasi 150 stabilimenti balneari – ricordano dal Sib – ed oltre 1500 gli addetti ai lavori”: imprese dove i bilanci personali sconfinano in quelli dei Bagni, con impegni importanti (mutui pluriennali) accesi allo scopo di essere competitivi sul mercato turistico. Un quadro che deve fare i conti anche con il fattore del meteo (maltempo) ed ambientale (erosione e subsidenza) che negli ultimi anni hanno reso la situazione economica ancora più complessa e gravosa nonostante la passione ed il lavoro degli operatori.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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