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Da: Organizzatori

Ultimo week-end con Igles Corelli per la Sagra dell’Anguilla di Comacchio. Attesa anche per la finalissima della gara dei Mamalucchi.

Comacchio. Week-end conclusivo per la XXI edizione della Sagra dell’Anguilla, la cui organizzazione è stata affidata per il secondo anno consecutivo dal Comune di Comacchio all’ACD San Giuseppe, la quale si avvale della preziosa collaborazione di Visit Comacchio e Po Delta Tourism. Una sagra che ha fatto il pienone di turisti, che hanno affollato la cittadina e lo stand gastronomico di Argine Fattibello (aperto sabato e domenica dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 22), e che questo fine settimana chiuderà con il botto. Sabato 12 alle ore 15.00 in Piazzetta Trepponti infatti ci sarà un imperdibile appuntamento con il cooking show di Igles Corelli, uno dei maestri indiscussi della cucina italiana, arrivato alla ribalta nazionale tra gli anni ottanta e novanta come chef dell’ormai mitico ristorante “Il Trigabolo” di Argenta. “È sempre un piacere ritornare a Comacchio” – dice Corelli – “Tanti ricordi d’infanzia, il fascino delle valli, la pesca dell’anguilla con il nonno, gli amici e i piatti di pesce e selvaggina sulla cucina economica o alla griglia. Anche se il mio lavoro mi porta lontano, questa parte d’Italia è sempre con me”. Corelli preparerà un risotto all’anguilla e mela verde, guanciale di mora romagnola croccante. Insieme a lui le telecamere di Gambero Rosso Tv, che realizzerà uno speciale sulla cittadina lagunare, per farne conoscere le bellezze tramite immagini e incontri con istituzioni e operatori locali.
Sempre sabato alle ore 16, presso il Museo Delta Antico, un interessante incontro su Storia e unicità dei vini delle sabbie, a cura della dott.ssa Gabriella Rossi, Associazione Italiana Sommelier – Delegazione di Ferrara.
Domenica 13, ultima giornata di Sagra, si aprirà con la performance di danza e fitness a cura de La bottega degli Artisti e Asd Muovidea alle ore 11 in Piazzetta Trepponti.
Al pomeriggio, l’attenzione sarà tutta per la finale della gara dei Mamalucchi, le tradizionali imbarcazioni condotte da abili barcaioli comacchiesi, che si svolgerà alle ore 17.30. A contendersi il titolo Giuseppe Carli, Filippo Sambi, Lorenzo Nigro e Nazzareno Valenti. Sarà un momento di festa anche per i bambini: verranno infatti premiati i giovanissimi partecipanti alla gara di mamalucco a doppio paradello svoltasi domenica 29 settembre – Alessandro Buzzi e Alex Luciani (primi classificati) e Matteo Carli e Nicola Guidi (secondi classificati) – e verrà eseguita una dimostrazione pratica.
A scaldare il pubblico prima della gara ci penserà l’Associazione di Teatro Dialettale Al Batal, che dalle ore 16 interagirà con il pubblico con la sua “A scuola di dialetto”, per dare l’opportunità a tutti i turisti presenti di calarsi completamente nell’atmosfera comacchiese.
Continuano durante tutto il week-end anche le tantissime escursioni tra centro storico e la spettacolare natura di inizio autunno del Parco del Delta del Po, come “Comacchio, a spasso fra storia e curiosità” (sabato ore 17 – domenica ore 11.30) o “La finestra dei fenicotteri” (sabato e domenica ore 9.30, 11.30, 15.00, 17.00). Info e prenotazioni: info@podeltatourism.it – 346/5926555 -0533 81302

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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