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da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 31 ottobre sarà il quartetto del sassofonista Gary Bartz, protagonista della scena jazzistica newyorchese sin dalla fine degli anni ‘60, ad inaugurare il primo appuntamento di stagione in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Completano la formazione Barney McAll al pianoforte, James King al contrabbasso e Greg Bandy alla batteria.

A sole due settimane dal taglio del nastro della XVII stagione di Ferrara in Jazz con una star della tromba come Wallace Roney, sabato 31 ottobre (ore 21.30), ad inaugurare il primo appuntamento di stagione in collaborazione con Bologna Jazz Festival, sarà il quartetto di un altro gigante del jazz internazionale, il sassofonista Gary Bartz.
In circa sessant’anni di carriera, Bartz ha vissuto da protagonista la scena del jazz newyorchese militando nei gruppi di coloro che hanno scritto ampi capitoli di storia della musica afroamericana.
Con il padre proprietario di un jazz club, il piccolo Gary è cresciuto praticamente a “pane e musica”. Da Baltimora si è trasferito ben presto nella Grande Mela (1958) per proseguire gli studi alla Julliard School of Music, iniziando a bazzicare nei vari club in aiuto di artisti e gestori per aggiudicarsi un posto ai concerti.
Appena ventenne, lo troviamo scorrazzare per la città nei gruppi di Max Roach e Abbey Lincoln. Un trampolino di lancio che lo pone in breve tra i giovani sassofonisti più promettenti.
Il successivo ingresso nei Jazz Messenger di Art Blakey risale agli anni ’60, quando Bartz coglie un’occasione offertagli su un piatto d’argento. Il padre aveva assoldato nel suo club gli stessi Messenger quando, proprio quella sera, mancava un sassofonista che fu istantaneamente rimpiazzato da Bartz. Fu in quella notte che il giovane si aggiudicò un posto nel gruppo.
A questa tappa se ne aggiungono altre due fondamentali. La collaborazione con McCoy Tyner (1968) e con Miles Davis (1970) con il quale sperimenta per la prima volta la musica elettrica.
Altrettanto prestigiosa è la sua carriera da leader, iniziata di pari passo al percorso con Miles, nel corso della quale Bartz ha dato vita a pietre miliari come “Another Earth” e “Music Is My Sanctuary”. Con oltre quaranta album all’attivo e una propria etichetta discografica – la OYO – Bartz ha saputo manipolare ogni aspetto della musica afroamericana mettendola a fuoco attraverso il suo peculiare soulful sound qui coadiuvato da Barney McAll al pianoforte, James King al contrabbasso e Greg Bandy alla batteria.
Informazioni:
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove:
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
Costi e orari:
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper)
Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro
Nb: Non si accettano pagamenti Pos
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00
Direzione artistica:
Francesco Bettini

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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