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da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Per il terzo anno consecutivo torna al Giardino delle Duchesse, Performing Day, primo appuntamento della VII edizione de La Società a Teatro. Fra le 15.00 e le 21.00 di sabato 20 settembre si susseguiranno brevi performance, espressione di varie discipline artistiche e della volontà di condivisione e scambio dei partecipanti, artisti o performer per un giorno con diverso livello di preparazione e abilità. Danza, teatro, musica, fotografia, artigianato, illustrazione e narrazione sono gli ambiti artistici che caratterizzano l’edizione 2014 di questo evento, rivolto a chiunque abbia il desiderio di condividere con gli altri talento, sensibilità ed indole creativa, in un pomeriggio dedicato all’incontro fra persone. Auto-organizzazione e disponibilità alla collaborazione tra performer si confermano ingredienti sostanziali per la riuscita di questa giornata, in un contesto informale e lontano da ogni logica di competizione. Organizza l’evento Agnese Di Martino, coordinatrice del progetto LST/La Società a Teatro per Associazione Agire Sociale, che sottolinea il valore delle inclinazioni creative espresse da tanti cittadini e l’importanza di favorirle e accoglierle come segni di una volontà di partecipazione alla vita sociale che passa attraverso gli stimolanti territori dell’esperienza artistica. Nella convinzione che la promozione e il sostegno delle esperienze creative e della loro condivisione permetta la formazione di una società più coesa, Performing Day si conferma in linea con i valori di fondo del progetto LST. Anche quest’anno la realizzazione dell’evento è possibile grazie alla collaborazione di Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, Sonika e Teatro Comunale.

Nel tardo pomeriggio è previsto un momento gastronomico a cui tutti – pubblico e performer – potranno partecipare portando cibo e bevande da condividere. La conduzione della giornata è affidata, in veste di presentatore, al giovane Edoardo Boselli e ad animare palco e spazi del Giardino ci saranno: Sonia Scampanelli (fotografa), Giokoala (artigiane), Teresa Fregola (attrice), Annalisa Folegatti (illustratrice), Nicola Canale (musicista), Gruppo Laboratorio Teatrale del C.S.R. “Airone” di Coop.va Serena, Gruppo di teatro-danza L.E.M.M. della Coop.va Altrinoi di Rovigo, Thomas Cheval (musicista e cantante), The Wave (band musicale), Heart Quakes (band musicale), Giovanni Tufano (musicista e attore), Alessia Passarelli (attrice e regista), Officina Teatrale A_ctuar (compagnia teatrale), Filippo Zanetti (violinista, violista, compositore, direttore d’orchestra), CoroPERcaso (gruppo corale), alunni del laboratorio “Strumencanto” dell’Istituto Govoni-Ferrara, Gruppo Danzinsieme (danze irlandesi) diretto da Giancarlo Guzzi, gli allievi del laboratorio di musica e teatro condotto da Alessia Passarelli e Giovanni Tufano nell’ambito della programmazione LST 2014. Ricordando che ognuno è un dettaglio importante all’interno dell’armonia sociale, la cittadinanza è invitata (per info: 0532-205688; segreteria@cvsferrara.it).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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