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da: Animal Defenders, Difesa e Liberazione Animale

Presso il polo chimico-biomedico dell’Università di Ferrara è in corso la realizzazione di nuovi laboratori di vivisezione.
1.965.962,19 Euro sono stati stanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito dell’Asse I (Ricerca Industriale e trasferimento tecnologico) Attività I.1.1 (creazione di tecnopoli) del POR FESR 2007-2013, e destinati all’ampliamento dello stabulario presso il polo chimico-biomedico dell’Università di Ferrara. Il nuovo edificio andrà ad ampliare lo stabulario, già esistente, del Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate LTTA del tecnopolo.

Il progetto esecutivo conferma che lo stabulario sarà composto da diverse tipologie di laboratori per l’allevamento, la riproduzione e la sperimentazione/utilizzo di animali destinati alla didattica e alla ricerca soprattutto nell’ ambito delle neuroscienze e della farmacologia, in esperimenti tanto inutili quanto crudeli, anche senza anestesia.

Venerdì 3 Ottobre i deputati del M5S Cristian Iannuzzi e Paolo Bernini accompagnati dal presidente di Animal Defenders, Cristian Romanin, si sono recati presso i laboratori del dipartimento di scienze biomediche e chirurgo-specialistiche dell’Università allo scopo di verificare lo stato di salute e di benessere degli animali stabulati all’interno a fini di sperimentazione scientifica, nonché fare chiarezza su alcune allarmanti segnalazioni ricevute in merito al trattamento e alle condizioni dei primati presenti nella struttura.
Nonostante la visita fosse stata comunicata con il dovuto preavviso al responsabile del dipartimento, è stato negato loro l’accesso ai laboratori lasciando supporre che ci sia concretamente la volontà di nascondere qualcosa.

A seguito di questo episodio, invitiamo con ancora più risolutezza i volontari e le associazioni a partecipare alla protesta per dire NO alla sperimentazione animale!
Chiediamo che i fondi destinati all’Università di Ferrara, così come a tutti i laboratori di ricerca in Italia dove viene praticata la sperimentazione animale, vengano utilizzati per sviluppare i metodi sostitutivi che non comprendono l’utilizzo di animali, così come già sta accadendo in numerosi poli di eccellenza all’estero: per il benessere degli stessi, ma anche per il progresso scientifico e per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Chiediamo una ricerca che garantisca i migliori risultati possibili per il nostro beneficio e nel rispetto di valori etici imprescindibili.

Al termine del corteo vi sarà una CONFERENZA tenuta dal Dott. Massimo Tettamanti, chimico ambientale e Responsabile Legale del progetto Italia Senza Vivisezione, e dalla Dott.ssa Valeria Roni Consulente Scientifico Leal.
CONCENTRAMENTO SABATO 11 OTTOBRE ORE 14.30 IN PIAZZALE DELLA STAZIONE A FERRARA – PARTENZA CORTEO ORE 15.00 – TERMINE DEL CORTEO E DELLA CONFERENZA FINALE PREVISTI PER LE ORE 18.30

Le associazioni che hanno già aderito al corteo sono:
Animal Defenders, Lav Ferrara, Comitato Montichiari contro Green Hill, Animalisti Italiani Bologna, Azione ANImalista MOdena – AANIMO-, AnimAnimale, I-Care Italia, BolognAnimale, Animal Liberation, NO RBM – NO VIVISEZIONE, Animal Amnesty, L.I.D.A. Firenze, Zoe Associazione, Oipa Ferrara, Lega del Cane Ferrara, Lav Italia, Associazione Gabbie Vuote Firenze, LEAL Lega Antivivisezionista Onlus – Sezione di Arezzo, Irriducibili Toscani_Liberazione Animale, Freccia 45, Fronte Animalista, Associazione Salviamo gli Orsi della Luna, Essere Animali, Associazione Animalisti Italiani Onlus, Associazione AVEDEV, Gruppo Animalista di Solidarietà, ENPA Ferrara, Animaliamo Onlus, A Coda Alta, Alani Rescue Onlus, Venus in Fur, Oipa Udine, Animalisti Italiani Udine – NOHARLAN GROUP, I CARE Udine, ENPA Parma.
Hanno aderito inoltre numerosi animalisti liberi senza sigle e/o associazione!

Firma online la PETIZIONE di protesta: www.animaldefenders.it
Segui gli aggiornamenti su Facebook: https://www.facebook.com/AD.animaldefenders
UNISCITI ALLA PROTESTA! TI ASPETTIAMO!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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