RUSPE E DIRITTI UMANI:
come far passare un violento sgombero come “buona pratica”
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Noi di Ferraraitalia eravamo presenti allo sgombero violento del Campo Nomadi di via delle Bonifiche, abbiamo visto il Vicesindaco Lodi troneggiare su una ruspa ad uso foto-ricordo, abbiamo sentito le dichiarazioni deliranti dei nuovi padroni di Ferrara e della fedelissima claque leghista.
Oggi, anche noi rimaniamo allibiti dalla totale falsificazione, dal travisamento dei fatti da parte di questa fantomatica Associazione 21 luglio. Che nessuno conosce, che non ha mai messo piede a Ferrara, ma che ha evidentemente sponsor (politici) potenti ed entrature importanti, tanto da venire ascoltata da una Commissione del Senato della Repubblica. Ugualmente siamo stupiti e dispiaciuti che un quotidiano come Avvenire, un giornale e un corpo redazionale che abbiamo sempre stimato, si sia ‘bevuto’ la notizia falsa e pilotata politicamente, senza neppure alzare il telefono per fare le dovute verifiche.
Sotto riportiamo la risposta arrabbiata e dolente della Associazione Cittadini del Mondo. La condividiamo parola per parola.
(Redazione di Ferraraitalia)
A Roma qualche giorno fa, alla Camera dei Deputati – apprendiamo da Avvenire.it del 13/9/21 – l’Associazione “21 luglio” ha presentato il libro “Oltre il campo : superamento dei campi rom in Italia”. Il presidente dell’associazione Carlo Stasolla ha messo in evidenza le pratiche virtuose di 8 città, tra le quali Ferrara, che hanno superato i campi “integrando le persone e rispettandone la dignità”, insomma esempi virtuosi da indicare nelle linee guida.
Questo fatto sorprendente di citare il metodo ‘positivo’ ferrarese con le ruspe si è ripetuto più volte nonostante varie smentite delle organizzazioni locali.
Già nel febbraio 2020 il Comune di Ferrara, su indicazione di Stasolla, era stato invitato, tra le Amministrazioni virtuose, alla Commissione per i diritti umani del Senato. In quell’occasione abbiamo scritto ai giornali e alla stessa Associazione 21 luglio portando anche testimonianze fotografiche del violento sgombero del campo.
Una storia alla rovescia che ha visto in successione: manifestazioni xenofobe sfociate nell’intervento immediato dopo-elezioni con il vicesindaco leghista – già noto in campagna elettorale per la sua maglietta “+ rum – Rom” – in bella posa su una ruspa; consiglieri comunali che invitavano ad usare mezzi ‘trincia-rom’; sostenitori della Lega che si facevano fotografare con lanciafiamme contro i rom.
Ora anche la beffa: ci viene detto durante la stessa presentazione che Ferrara avrebbe “speso solo 12mila euro per superare l’area di via delle Bonifiche abitata da decenni da 44 sinti italiani”. Informazione chiaramente a scopo elettorale, di per se numericamente ridicola, forse questa è stata la spesa delle ruspe!
Nella realtà cittadina, abbiamo assistito ad una esplosione di fanatismo che ha coinvolto 44 persone, italiane, che hanno perso buona parte dei loro averi e sono state sparpagliate, sistemate provvisoriamente nella lontana periferia della città, in appartamenti comunali ripristinati per l’occasione e che hanno dovuto essere riforniti di tutto poiché quasi niente si è salvato del precedente insediamento dopo l’intervento delle ruspe (sempre presumibilmente con i 12mila euro di cui sopra).
Il diritto ad una casa dignitosa è fondamentale per tutti, per questo ci siamo sempre opposti a questo sgombero propagandistico che non ha mai prospettato una soluzione abitativa stabile, né inserimenti lavorativi, né miglioramenti di nessun genere.
Alcune organizzazioni di volontariato si sono preoccupate di tamponare gli effetti dello sgombero, garantire la scuola ai bambini e di mantenere, se non l’unità del gruppo, almeno l’unità di alcune famiglie. Questo intervento umanitario ha fatto comodo anche all’Amministrazione comunale che, con l’impegno degli altri, può vantarsi di non avere avuto gli sfollati per strada.
In questo quadro risulta incomprensibile il reiterato elogio dell’Associazione di Stasolla a queste pratiche violente, un tentativo di normalizzare una politica che ha poco in comune con l’integrazione e la dignità umana.
CITTADINI DEL MONDO
Ferrara, 16/09/2021
Cover: L’attuale sindaco Alan Fabbri e il Vicesindaco Nicola Lodi (detto Naomo) guidano il corteo di sostenitori e simpatizzanti leghisti, per dare avvio allo sgombero.
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Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it