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da: organizzatori

Il cortometraggio è in gara anche per altri tre premi: “Colosseo d’Argento” come miglior cortometraggio, “Menzione Speciale della Giuria” e “Miglior Interprete Femminile”, per Monica Guerritore.

ll giovane attore tresigallese, Stefano Muroni, è in corsa per il premio “Miglior Interprete Maschile” al Roma Film Corto, per “Tommaso”, opera di Luigi Vincenzo Mascolo. Il festival si aprirà domani (9 novembre) e si chiuderà giovedì 14 con la cerimonia di premiazione, alla quale Muroni parteciperà insieme al resto del cast. “Il giovane seminarista Tommaso – si legge nella trama – viene coinvolto in una vicenda che sconvolgerà la sua esistenza. L’incontro con Antonio, malato terminale, sarà la mina di una bomba che scoppierà all’interno di una famiglia stravolta dal dolore, tra scelte e paure si snoderà una storia che riporterà l’uomo al centro di un conflitto senza fine: la coscienza e la moralità come limite alla libertà dell’essere umano”. Nell’interpretare la parte di Tommaso, l’attore ferrarese, ha avuto il privilegio di lavorare accanto a Monica Guerritore e Giulio Brogi, due figure importanti del nostro cinema. “Recitando insieme a loro – racconta il giovane – ho realizzato uno dei miei sogni. Sul set ho imparato tantissimo. Prima dell’inizio delle riprese ho studiato la materia, cercando di prendere più dimestichezza possibile con temi enormi come la religione e l’eutanasia. Interpreto un giovane seminarista sconvolto da un evento che, se possibile, lo rende ancora più insicuro di quello che già era. Sono orgoglioso della mia candidatura al Roma Film Corto Festival; il cortometraggio è in gara per quattro premi differenti. E’ una bella sensazione”. Il Roma Film Corto è patrocinato dall’assessorato alle politiche culturali di Roma Capitale, dal sindacato nazionale Critici cinematografici italiani e dall’associazione Giovani produttori cinematografici indipendenti, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e RomaPress

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it