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Da: Rock the beach live 2019

Segnaliamo che il 21 giugno è partita la programmazione del ROCK THE BEACH LIVE 2019, la rassegna di Tribute Bands organizzata dal CAMPING FLORENZ e che si svolge sulle spiagge del Camping stesso (aperto a tutti per l’occasione) e del Bagno Prestige di Lido delle Nazioni.

Il programma completo è il seguente:

MAR. 2 LUGLIO EL MENJUNJE – Santana Tribute Band CAMPING FLORENZ

VEN. 5 LUGLIO THE MENLOVE – Beatles Tribute Band CAMPING FLORENZ

VEN. 12 LUGLIO LUI E GLI AMICI EL RE – Celentano Tribute BAGNO PRESTIGE

VEN. 19 LUGLIO WORK IN PROGRESS – Lucio Dalla Tribute CAMPING FLORENZ

VEN. 2 AGOSTO ROLLS ROBBIE – Robbie Williams Tribute CAMPING FLORENZ

VEN. 16 AGOSTO JAMIROMANIA – Jamiroquai Tribute BAGNO PRESTIGE

VEN. 23 AGOSTO Mr. ZIGGY & THE GLASSSPIDERS – David Bowie Tribute CAMPING FLORENZ

VEN. 30 AGOSTO THE FRANKS – Amy Winehouse Tribute BAGNO PRESTIGE

VEN. 6 SETTEMBRE LUI E GLI AMICI EL RE – Celentano Tribute CAMPING FLORENZ

L’Accesso agli spettacoli è gratuito, con possibilità di cenare a bordo palco

Durante ogni serata verranno raccolti fondi in favore di Enti e Organizzazioni del Territorio che si occupano di assistenza (ADO ONLUS, Associazione Italiana Leucemia, Insieme per l’Infanzia, Parrocchia di Porto Garibaldi, Vola nel Cuore)

Alleghiamo locandina della manifestazione (alla quale però mancano gli eventi del 2 e 12 luglio, aggiunti in seguito)

Di seguito la descrizione dei prossimi 2 eventi.

EL MENJUNJE – SANTANA TRIBUTE

Sono passati 50 anni da quel pomeriggio di un giorno di agosto in cui un giovanissimo ispano americano e la sua band, che ancora doveva pubblicare il primo disco, resero partecipi 500.000 persone della nascita di un genere musicale, che si sarebbe identificato con il suo creatore per il successivo mezzo secolo (e oltre).
Nessuno, prima di Woodstock, aveva mai sentito quella singolare combinazione tra blues latinoamericano e percussioni afrocubane, canoni ed articolazioni derivanti dal jazz e da una fusion non certo ancora affermata eppure vibrante, nella quale la chitarra di Santana costituiva l’anello di congiunzione tra il Messico e la California. La band infatti ebbe l’intuizione, rivelatasi felicissima, di non abbandonare le proprie radici messicane, ma di coniugarle con il rock, inserendo anche le melodie languide e i ritmi coinvolgenti che provenivano dall’America Latina.
Da Samba pa ti a Oye coma va, da Black Magic Woman a Soul Sacrifice, da Europa a Moonflower, da Maria Maria a Corazon Espinado sono decine i successi di un artista che ha venduto oltre 100 milioni di album e suonato per oltre 100 milioni di fan in tutto il mondo, vincendo dieci Grammy Awards e tre Latin Grammy Awards.
A trascinarci nelle atmosfere e alla straordinarie doti di improvvisazione tipiche della band di Carlo Santana, saranno i romani EL MENJUNJE (parola spagnola che significa MESCOLANZA, Miscuglio, a simboleggiare l’unione tra il rock e le ritmiche e melodie latine) composta da 10 elementi che comprendono una favolosa base ritmica (batteria, congas e timbales), una trascinante sezione fiati (sax, tromba e trombone) e la fantastica chitarra di Danilo Aiello che non mancherà di emozionare gli amanti del suono di Santana.
Come sempre Rock The Beach abbinerà alla musica e al buon cibo da gustare sulla veranda adiacente il palco del ristorante Monnalisa, una raccolta fondi in favore di Enti e Associazioni del territorio che si occupano di assistenza pediatrica e socio-sanitaria.

THE MENLOVE – THE BEATLES TRIBUTE

Ci sono persone, gruppi o movimenti che costituiscono uno spartiacque fra quello che c’era prima e quello che c’è stato dopo il loro avvento. I Beatles sono indiscutibilmente da annoverare in questa categoria perché quello che la loro musica, i loro testi, i loro atteggiamenti provocarono nel contesto sociale, prima ancora che musicale, fu talmente dirompente da interessare la vita di milioni di giovani di tutte le latitudini.
Ma i 4 baronetti di Liverpool incisero pesantemente anche sulla scena musicale, ridefinendo molti dei canoni della musica pop e incidendo in soli 7 anni decine di canzoni che avrebbero fatto parte, in modo continuativo, della colonna sonora della vita di tanti per i 50 anni a venire.
Arrivarono con la loro faccia da bravi ragazzi, sorriso furbo e sbarazzino, e sbaragliarono la concorrenza, scalando a ripetizione le classifiche nazionali ed estere con canzoni tanto semplici (in apparenza) quanto accattivanti. E soprattutto diverse: diverse nelle sonorità, nelle atmosfere, nei testi via via più complessi e raffinati, nelle suggestioni ricche di contaminazioni inimmaginabili e di sperimentazioni mai praticate. Quelle canzoni furono una ventata di novità in un panorama bloccato e lasciarono un’eredità talmente cospicua che ancora oggi, cinquant’anni dopo, i loro dischi vengono ascoltati non solo da nostalgici ormai maturi ma anche da giovani, persino bambini.
A farci cantare, fischiare e ballare una quarantina di canzoni, quasi tutti successi intramontabili come Yellow Submarine, Let it be, Michelle, Come Together, Get Back, saranno i MENLOVE che ricalcando fedelmente lo stile, l’abbigliamento, le voci e gli arrangiamenti dei FAB FOUR ci accompagneranno in un viaggio fantastico per rivivere il mito ancora una volta.
Come sempre Rock The Beach abbinerà alla musica e al buon cibo da gustare sulla veranda adiacente il palco del ristorante Monnalisa, una raccolta fondi in favore di Enti e Associazioni del territorio che si occupano di assistenza pediatrica e socio-sanitaria.

Da. Rock the beach live 2019

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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