Skip to main content

da: Circomassimo Arcigay e Arcilesbica

Partirà il 1° luglio la quattordicesima edizione della rassegna letteraria DRINKABOOK, curata da Circomassimo Arcigay e Arcilesbica di Ferrara, che anche quest’estate porterà sotto i portici della libreria IBS-Il Libraccio di Piazza Trento e Trieste libri e autori a tematica gay, lesbica e trans. Iniziata nel 2003 come aperitivo letterario, la rassegna, negli anni, ha dato origine a più di 60 presentazioni che hanno interessato circa una cinquantina di autori.
Quasi d’obbligo per questa edizione l’omaggio ai 500 anni dell’Orlando Furioso e a Ludovico Ariosto, che diventa soggetto della grafica pubblicitaria della rassegna.
Primo appuntamento venerdì 1 luglio con due romanzi di Emiliano Reali ‘Se Bambi fosse trans?’ e il suo sequel ‘Maschio o femmina?’ entrambi editi da Meridiano Zero. Attraverso i due romanzi assistiamo al raggiungimento della consapevolezza da parte di Giacomo dell’essere prigioniero di un corpo che non gli appartiene nell’intimo. Nella prima storia si narra delle peripezie e dei drammi che portano alla presa di coscienza di non appartenere al proprio sesso biologico, nella seconda c’è una sorta di resa dei conti con il passato che sancisce la fine di questo processo anche molto doloroso.
Venerdì 8 luglio sarà una serata tutta ferrarese. Toscana ma ferrarese di adozione è l’autrice, Giulia M.Ciarpaglini, ferrarese è la casa editrice, Luciana Tufani edizioni, ferrarese è anche l’ambientazione della storia narrata nel libro ‘Assassinio alla casa delle donne’. Si tratta di un giallo, che prevede un omicidio, una scomparsa, un’indagine e un luogo del delitto alquanto insolito, il Centro Documentazione Donna, valvola pulsante della cultura cittadina, background dell’autrice e della editrice stessa.
Venerdì 15 luglio il giornalista Stefano Paolo Giussani, che abitualmente tratta di economia e collabora con il National Geographic, si presenterà nelle sue vesti di romanziere per introdurre il libro di racconti ‘Il ring degli angeli’ che si compone di sette scritti, come sono i giorni che separano il Natale dal Capodanno, primo esempio di letteratura a tematica lgbt finanziata attraverso un’operazione di crowdfunding. A uno di questi racconti è ispirato il romanzo ‘Farà nebbia – Romanzo partigiano’, una storia che si svolge nella Milano della seconda guerra mondiale, in piena Resistenza, e racconta del rapporto tra un fascista prigioniero dei partigiani e un omosessuale membro di un cenacolo di artisti. La serata sarà arricchita dall’importante partecipazione dell’A.N.P.I. di Ferrara.
Il quarto libro sarà presentato venerdì 22 luglio, con la presenza di Chiara Sfregola, blogger e penna fra le più acute di ‘Lez Pop. La cultura pop in salsa lesbica’, sito di culto nell’ambiente lgbti. Dai suoi interventi è stato tratto il libro ‘Camera single’ edito da LeggerEditore, gruppo editoriale Fanucci, ma sarà inevitabile un approfondimento sul successo e sulla portata mediatica raggiunta dal blog stesso.
Sempre di web parleremo mercoledì 27 luglio con Mattia Cesari, ultimo giovanissimo ospite della rassegna, un quasi ventenne famoso nel popolo di YouTube grazie alle sue parodie e imitazioni che hanno avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni e che lo hanno reso uno degli YouTuber più seguiti della rete. Mattia è autore di un divertente e al tempo stesso toccante libro edito da Rizzoli, ‘Omofollia’, una scanzonata autobiografia che con ironia, ma anche con molti spunti di riflessione, narra della sua infanzia e adolescenza di ragazzo gay.
Come da tradizione, la parte drink delle serate verrà curata grazie alla preziosa collaborazione di alcuni locali cittadini, nell’ordine Korova, Hustariaza, Settimo, Tiffany e Giori.
Drinkabook gode del patrocinio del Comune di Ferrara, e si avvale quest’anno della sponsorizzazione di Friking, il nuovo negozio di t-shirt e felpe di via Contrari.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it