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Da: Comune di Bondeno

Struttura geodetica del tennis
Fabio Bergamini e Simone Saletti: «dopo la delibera che ci ha permesso di sveltire l’iter, ora procederemo con i lavori di riqualificazione della struttura sportiva del centro bihac»
L’obiettivo è quello di restituire una “seconda vita” al campo di tennis coperto del centro sportivo. Un impianto ormai datato, che attendeva un’opera di restyling che lo rendesse adatto alle esigenze dei tempi. La riunione di Giunta di mercoledì scorso, a tal proposito, ha approvato il progetto definitivo dell’opera, che impegna 60mila euro per questo capitolo: 46mila sono relativi a lavori e forniture, il resto per oneri di sicurezza e Iva. Il finanziamento sarà disponibile grazie ad un mutuo acceso attraverso il bando 2019 “Sport Missione Comune” attivato dall’istituto Credito Sportivo, che consente di avere condizioni agevolate per appalti di questo tipo. Per poter procedere ai lavori veri e propri, invece, è necessario attendere il parere del Coni, al quale il Comune si è già rivolto nei giorni scorsi. «Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale – avvertono il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco con delega allo sport Simone Saletti – abbiamo approvato una delibera che dovrebbe consentire di accorciare i tempi degli interventi sia per gli spogliatoi del centro sportivo Bihac, sia per la struttura geodetica del tennis. Si tratta di un intervento atteso, che permetterà di sostituire la copertura con un “doppio telo”, in grado di consentire risparmi anche sui consumi per il riscaldamento. L’operazione di “reverse” della pavimentazione, invece, consentirà una rigenerazione del campo che, a quel punto, tornerà ad essere una struttura di assoluto valore per i tennisti amatoriali che qui si concedono un momento di relax e per manifestazioni sportive». Il progetto dell’intervento, concernente anche relazione generale, computo metrico estimativo e quadro economico e capitolato speciale dell’appalto, è stato redatto dal dirigente dell’Ufficio Tecnico, l’ingegnere Maria Orlandini.

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Top five del mese

Elenco titoli dei 5 articoli più letti negli ultimi 30 giorni – (linkati))

 

La top five della redazione.

(elenco di 5 a cura della redazione) (linkati))

 

Pescando un pesce d’oro nell”archivio

(elenco di 5 a cura della redazione) (linkati))

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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