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Da: Clara Ambiente

Con l’anno scolastico 2019/20 ritorna Pianeta Clara, il progetto di educazione ambientale promosso da Clara Spa, dedicato al tema della sostenibilità ambientale legata ai rifiuti, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado del territorio servito dall’azienda.
Giunto alla sua quarta edizione, quest’anno il progetto presenta alcune importanti novità, in particolare nelle proposte che si mostrano sempre più innovative e allineate nei contenuti agli obiettivi dell’Agenda 2030. Sviluppo sostenibile, economia circolare, conservazione delle risorse, ma anche educazione civica e culturale sono i temi focus di questo nuovo anno, con cui Pianeta Clara intende coinvolgere e sensibilizzare le giovani generazioni.
Pianeta Clara quest’anno porta in scena anche la nuova mascotte Rob-8, un divertente robot nato dall’assemblaggio di diversi rifiuti, che potrà ‘dialogare’ con i più piccoli e trasmettere in modo più immediato i messaggi legati alla tutela dell’ambiente, la necessità di riconoscere i materiali e l’importanza di una corretta gestione dei rifiuti per la salvaguardia del Pianeta.
Oltre alle metodologie attive e partecipate già sperimentate negli anni precedenti, con codici e linguaggi diversificati, strumenti didattici e tecnologie innovative, quest’anno si aggiungono ulteriori novità: per le scuole dell’infanzia e il primo ciclo della scuola primaria letture animate, attività di hands on, che permettono al bambino di conoscersi meglio, e arte effimera, in cui l’atto creativo è già un’opera d’arte; per il secondo ciclo della scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado si sperimenta il gaming, un gioco con domande e prove, il cooperative learning in cui i bambini collaborano per sviluppare un’azione condivisa, lo storytelling e l’escape room, in cui risolvere sfide ed enigmi per ‘evadere’ da uno scenario virtuale; per la scuola secondaria di secondo grado giochi di ruolo e momenti di dialogo e confronto chiamati word cafè.
Pianeta Clara non propone solo laboratori in classe ma anche iniziative a premi, #Claraforfuture, con due concorsi per le scuole: un photo contest per i più piccoli delle scuole dell’infanzia e primarie e una sfida on line rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il progetto non si rivolge solo agli studenti ma comprende anche 4 possibili corsi di aggiornamento per gli insegnanti, di 4 ore ciascuno: “Agenda 2030 – obiettivi e sfide per un futuro sostenibile” per approfondire temi come l’economia circolare, l’impronta ecologica, l’impronta idrica ecc.; “Nuove tecnologie a servizio della didattica” per scoprire coding, tecniche di animazione in stop motion 2D e 3D e altre applicazioni web; “Decompositori per natura” dedicato agli organismi decompositori e al loro ruolo; “Un riciclo fatto ad arte” in cui scoprire lapbook, infografiche, libri gioco e art journaling.
L’operatività del progetto è curata dalle cooperative Atlantide e La Lumaca, con la collaborazione della cooperativa Girogirotondo di Comacchio.
I docenti possono aderire alle proposte di Pianeta Clara, tutte come sempre gratuite, entro il 20 ottobre 2019, iscrivendo le classi direttamente sul sito di Clara, al link clarambiente.it/pianeta-clara.
Per informazioni sulle proposte di Pianeta Clara: pianetaclara@clarambiente.it + tel 340 1844675.


Nella foto: la classe 2^A della primaria Fattibello di Comacchio, vincitrice dell’iniziativa a premi della scorsa edizione di Pianeta Clara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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