Riapre la storica falegnameria “Pinca”: sarà gestita dal nipote Matteo Cavallari
Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 19-05-2019.
Entrando nell’azienda, la prima cosa che si nota distintamente è l’odore del legno. Quello che viene lavorato con cura e pazienza da generazioni, all’interno di quella che si può definire una delle ultime botteghe artigiane del territorio. Sono stati il sindaco Fabio Bergamini, il vicesindaco Simone Saletti e l’assessore Marco Vincenzi a tenere a battesimo l’inaugurazione della nuova Falegnameria “Pinca”, sabato pomeriggio; un’impresa (quella situata in via Giordano Bruno) che sarà gestita da Matteo Cavallari, nipote del fondatore della falegnameria stessa, nata nel 1961. «Ho deciso di creare un mio laboratorio di falegnameria – rivela il giovane imprenditore – con l’auspicio di incentivare più persone ad avere uno stretto contatto col “vecchio artigiano” di una volta, impegnato anche sul tema delle piccole riparazioni. Il percorso che mi ha portato qui è stato agevolato da molte persone e istituzioni, come il sindaco, il Comune e la Confartigianato di Cento, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione». Ovviamente, nella nuova impresa che porta avanti la tradizione di famiglia non si effettuano solo riparazioni, ma si producono anche zanzariere, tende a veneziana e porte a soffietto, finestre in Pvc e tapparelle: tutto su ordinazione e su richiesta del cittadino, in un rapporto diretto che porta alla personalizzazione del risultato finale. Quello che si è voluto riaffermare, con il cerimoniale di sabato, «è il concetto di riportare in città quei servizi che, nella nostra epoca, stanno progressivamente sparendo – ribadisce il sindaco Fabio Bergamini –. La nostra attenzione si rivolge verso attività produttive e commerciali di diverso tipo, delle quali è importante conoscere attentamente le singole esigenze».

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)