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Da:Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Misure concrete e risorse, per 7,3 milioni di euro, che puntano ad agevolare e supportare, da Piacenza a Rimini, il complesso rapporto tra disabilità e diritto ad accedere al mondo del lavoro. Questo con corsi di alfabetizzazione informatica e linguistica, organizzazione del lavoro e supporto nella formazione, con l’obiettivo di attivare successivamente percorsi di ricerca attiva del lavoro. Ma anche con orientamento individuale e di gruppo, accompagnamento all’autoimprenditorialità, tirocini nonché formazione e certificazione delle competenze secondo quando previsto dal sistema regionale delle qualifiche. Infine, adattamento dei posti di lavoro attraverso la concessione di contributi alle imprese nella fase di ripartenza post Covid-19.

Dopo l’approvazione dell’invito che finanzia con 3,2 milioni di euro i progetti a sostegno della transizione dalla scuola al lavoro (per accompagnare i giovani con disabilità dal percorso di studio alla dimensione lavorativa), la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini prosegue nell’attuazione del “Programma 2020 del Fondo regionale disabili” approvando, nel corso dell’ultima seduta, tre misure e ulteriori risorse per 7,3 milioni, per supportare, in Emilia-Romagna, attraverso progetti innovativi la preparazione e l’ingresso dei disabili nel mondo de lavoro.

Potranno presentare progetti, in qualità di soggetti attuatori, enti emiliano-romagnoli accreditati per l’ambito della “Formazione continua e permanente” e per l’ambito aggiuntivo “Utenze speciali”.

“Nessuno deve rimanere indietro, tanto meno nel mondo del lavoro. La disabilità- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e alla Formazione Vincenzo Colla- non deve essere un ostacolo ad accedere alla formazione individuale, alla crescita professionale e soprattutto ad avere un lavoro. Per dare dignità e opportunità, consentendo l’inserimento sociale e un riconoscimento a queste fasce deboli della popolazione, si è avviata una serie di azioni che consentano una programmazione pluriennale, finanziata anche con risorse europee. In questo modo possiamo rafforzare e dare continuità alle misure che accompagnano all’occupazione i giovani con disabilità e sostengono le loro famiglie. I progetti dovranno proporre risposte adeguate e personalizzate che tengano conto delle caratteristiche, delle aspettative, delle attitudini delle persone, privilegiando modalità flessibili e rispettose delle esigenze degli utenti, al fine di consentire una piena fruizione delle diverse opportunità previste”.

I progetti dovranno essere presentati esclusivamente attraverso l’apposita procedura applicativa web, disponibile all’indirizzo https://sifer.regione.emilia-romagna.it e dovranno essere inviate per via telematica entro e non oltre le ore 12 del prossimo 28 ottobre. Dettagli e informazioni sono disponibili sul sito http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it .

Le misure
Cinque milioni di euro destinati a sostenere le persone disabili, anche in condizione di particolare fragilità e vulnerabilità, in cerca di lavoro iscritte al collocamento mirato (Legge n. 68/1999) o già occupate. Gli interventi finanziati dovranno rendere disponibili, con riferimento ai territori dei nove Uffici del collocamento mirato della Regione, diverse misure formative e di politica attiva del lavoro con l’obiettivo di garantire proprio alle persone con disabilità tutti gli interventi previsti per favorire l’accesso al lavoro, la permanenza e la qualificazione.

Due milioni di euro sono destinati a finanziare percorsi di formazione permanente finalizzati a sostenere le persone con disabilità nell’acquisizione delle conoscenze e competenze, per incrementarne l’occupabilità e l’adattabilità e funzionali alla permanenza nel mercato del lavoro. Si tratta, in altri termini, di un’offerta di percorsi brevi di alfabetizzazione informatica, linguistica e di competenze trasversali per operare nelle organizzazioni di lavoro. Potranno essere fruite in modo personalizzato e individualizzato. Anche in questo caso l’insieme degli interventi formativi dovrà essere distribuito avendo a riferimento i territori dei Centri per l’impiego, per facilitare la fruizione delle attività da parte delle persone disabili.

Infine, 300mila euro riguardano il trasferimento, già previsto, di risorse a favore dell’Agenzia regionale per il Lavoro, per l’attivazione della procedura gestita dalla stessa struttura, che andrà ad adattare i posti di lavoro attraverso la concessione di contributi a favore delle imprese, tema particolarmente attuale anche in conseguenza delle problematiche derivanti dall’emergenza epidemiologica.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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