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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Circa 18 mila giovani votano per la prima volta. Le disposizioni sanitarie per votare in sicurezza. Tutte le informazioni on line sul portale della Regione Emilia-Romagna

Sono oltre 3,3 milioni gli emiliano-romagnoli che il 20 e il 21 settembre 2020 sono chiamati alle urne per il Referendum popolare confermativo del testo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato. Nelle stesse giornate sono chiamati al voto anche gli elettori di 15 comuni emiliano-romagnoli, per l’elezione diretta di sindaci e per il rinnovo dei consigli comunali.

Sono alcune delle informazioni contenute nella sezione ad hoc presente sul sito della Regione Emilia-Romagna, dedicata alle elezioni Amministrative e al Referendum costituzionale del 21 e 21 settembre 2020, on line per offrire uno strumento utile al cittadino chiamato a esercitare il più importante ed elementare diritto democratico, quello del voto.
Tra le informazioni per gli elettori anche le disposizioni per rispettare le regole sanitarie generali fissate per contrastare l’emergenza Coronavirus.

Referendum
Sono oltre 3,3 milioni gli emiliano-romagnoli (1,7 milioni donne e 1,6 milioni uomini) chiamati alle urne per il Referendum popolare confermativo del testo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato. Questo appuntamento elettorale (che doveva svolgersi il 29 marzo scorso, rinviato per il lockdown causato dall’emergenza Covid-19) sarà la prima volta alle urne per quasi 18 mila giovani emiliano-romagnoli, 18enni alla data delle votazioni.
I seggi, suddivisi in oltre 4.500 sezioni di cui una quarantina ospedaliere, saranno aperti domenica 20 settembre dalle 7 alle 23, e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio per il Referendum avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti.
Per il Referendum non è previsto alcun quorum: il risultato è valido qualunque sia il numero dei votanti. Sulla scheda, di color azzurro, ci sarà una sola domanda e sono previste solo due risposte (Sì o No) al quesito: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente” Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?».

Amministrative
Sono chiamati alle urne, oltre che per il Referendum, anche gli elettori di 15 comuni per l’elezione diretta dei sindaci e per il rinnovo dei consigli comunali. Al voto quasi 180 mila elettori di 8 province: non si vota in nessun comune della provincia di Rimini.
I seggi, suddivisi in 223 sezioni, sono aperti domenica 20 settembre dalle 7 alle 23, e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15: le operazioni di scrutinio avranno inizio martedì 22 settembre 2020 alle ore 9.
Si voterà in cinque comuni con popolazione legale superiore ai 15mila abitanti, con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Quindi eventuale turno elettorale supplementare domenica 4 e lunedì 5 ottobre 2020, per i 5 comuni: Imola, (Bo), Faenza (Ra), Bondeno e Comacchio (Fe), Vignola (Mo).
Gli altri comuni al voto sono in provincia di Forlì-Cesena, Verghereto; in provincia di Modena Montese; in provincia di Parma, Fontevivo, Palanzano, Pellegrino Parmense, Soragna, Varano de’ Melegari; in provincia di Piacenza, Ferriere; in provincia di Reggio Emilia Canossa e Luzzara.

Voto in sicurezza al tempo del Covid
Per le elezioni del 20 e 21 settembre scattano le misure di sicurezza sanitaria legate all’emergenza Covid-19. Su questo è stato sottoscritto dal Ministro dell’Interno e dal Ministro della Salute un “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2020”, nel quale sono contenute le indicazioni circa le misure di prevenzione da adottare.
Per accedere ai seggi è obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso io (scrutatori e rappresentanti di lista).
Nei seggi che prevedono più sezioni elettorali, al fine di evitare la formazione di assembramenti, deve essere prevista aree di attesa all’esterno.
Al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel idroalcolico messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio.
Nel corso delle operazioni di voto, occorre che siano anche previste periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto, compresi tavoli, cabine elettorali e servizi igienici.
Nei seggi, compatibilmente con le caratteristiche strutturali degli edifici adibiti a seggi elettorali, si dovrebbero prevedere percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, chiaramente identificati con opportuna segnaletica.
I locali destinati al seggio devono prevedere un ambiente sufficientemente ampio per consentire il distanziamento non inferiore a un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi ultimi e l’elettore. Si deve, però, anche garantire la distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore, quando a quest’ultimo sarà necessariamente chiesto di rimuovere la mascherina limitatamente al tempo occorrente per il suo riconoscimento.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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