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Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Pubblicati gli ultimi due bandi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020. I progetti ammessi sono finalizzati a rendere più efficiente l’uso dell’acqua e a ridurre le emissioni di gas effetto serra e di ammoniaca prodotte dall’agricoltura. Domande ammesse entro il 25 novembre

Agricoltori, esperti, ricercatori, imprese. Insieme per realizzare progetti di produttività, sostenibilità e innovazione agroalimentare al passo con le sfide dell’Europa.

Sono i Gruppi operativi del Partenariato europeo per l’innovazione (Go del Pei), i destinatari degli ultimi due bandi, approvati dalla Giunta regionale, che vanno a finanziare le misure di ‘Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi operativi del Pei in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura’, previste dal Psr, Piano di sviluppo rurale 2014-2020.

L’obiettivo è selezionare i migliori progetti in grado di ottimizzare i sistemi di organizzazione, gestione e verifica tecnologica per l’uso razionale dell’acqua in agricoltura (Focus area 5A) e ridurre le emissioni di gas effetto serra e di ammoniaca prodotte dall’agricoltura, con particolare riferimento agli allevamenti regionali. (Focus area 5D).

La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 1 milione e 740mila euro, di cui 840mila euro sono per i progetti relativi alla Focus area 5A e circa 900mila euro vanno ai gruppi operativi dedicati alla Focus area 5D.

“Agricoltura di precisione, risparmio idrico ed energetico, riutilizzo degli scarti, strategie per affrontare i cambiamenti climatici. Che l’Emilia-Romagna sia regione leader nella sfida tecnologica e nella ricerca sull’agroalimentare è ormai un dato di fatto- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, e lo dicono i numeri. Attraverso il Psr abbiamo destinato più di 51 milioni di euro all’innovazione in agricoltura, il 4,2% dell’intero Programma e soprattutto l’investimento più alto rispetto a tutte le altre regioni italiane. In questi anni abbiamo visto nascere e sostenuto i progetti di oltre un centinaio di Gruppi operativi per l’innovazione a cui, con questi ultimi due bandi, se ne aggiungeranno altri. Investire sull’alta competenza e la tecnologia al servizio dell’agricoltura- chiude l’assessore-, ci ha portato e, siamo sicuri, ci porterà a risultati sempre più importanti anche nella sfida al cambiamento climatico”.

I destinatari dei bandi

I beneficiari del sostegno sono i Gruppi Operativi del PEI. Il GO dovrà aggregare, quali membri effettivi, almeno un’impresa del settore agricolo che svolga attività di produzione e/o commercializzazione e/o prima trasformazione di prodotti agricoli e almeno un organismo di ricerca – sperimentazione, pubblico o privato, operante nei settori e discipline pertinenti agli obiettivi del Piano di innovazione del GO.

Possono far parte del GO, come partner effettivi, anche gli organismi di consulenza, gli enti di formazione, le organizzazioni di produttori agricoli, riconosciute sulla base della normativa vigente, le organizzazioni interprofessionali, riconosciute sulla base della normativa vigente e le imprese del settore agroindustriale che svolgono attività di produzione – commercializzazione -trasformazione di prodotti agricoli.

I progetti hanno una durata di 20 mesi e possono avere un contributo sulla spesa ammessa pari 90%, con un valore che può andare da un minimo di 50mila a un massimo di 200mila euro.

L’intensità dell’aiuto è pari al 100% della spesa ammissibile nel caso di attività di divulgazione e diffusione dei risultati.

Le domande possono essere presentate alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare, con la specifica modulistica prodotta dal Siag – Sistema informativo Agrea, entro le ore 13 di mercoledì 25 novembre.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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