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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Quote latte: sì delle Regioni alla proposta dell’Emilia-Romagna di estendere per i produttori in regole la possibilità di compensazione nazionale. Ora la richiesta al ministro Martina di recepire l’emendamento. Caselli: correttivi che vengono incontro alle esigenze del mondo produttivo

Sì della Commissione politiche agricole delle Regioni alla proposta dell’ Emilia-Romagna di estendere la possibilità di compensazione nazionale fino al 20% anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della loro quota e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. L’ annuncia l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Simona Caselli.
“Fabrizio Nardoni coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura – spiega Caselli – chiederà al ministro Martina di recepire in un decreto legge urgente il nostro emendamento, che punta ad utilizzare al meglio la quota latte nazionale assegnata all’Italia, prevedendo, per i produttori in regola, una modifica degli attuali criteri di compensazione”.
Il 31 marzo terminerà il regime delle quote latte e i dati indicano che ci sarà un surplus produttivo, rispetto alla quota nazionale assegnata all’Italia, fatto questo che farà scattare per i produttori il versamento del prelievo supplementare all’Unione europea. “I correttivi che abbiamo proposto – spiega Caselli – permetteranno di limitare l’impatto sui produttori e di utilizzare al meglio la quota nazionale, senza modificare quanto già previsto per i produttori delle aree di montagna e svantaggiate”.
La proposta dell’assessore Caselli viene incontro alle esigenze del mondo produttivo prevedendo dunque la possibilità di estendere la compensazione nazionale anche alle aziende che hanno prodotto oltre il 6% della quota loro assegnata e a quelle che hanno superato il livello produttivo 2007 – 2008. Due categorie fin’ora non contemplate nei criteri di priorità nazionali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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