Skip to main content

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Filippo Botti (Cna): «Strumento per affinare la conoscenza del nostro tessuto imprenditoriale, mentre continuano le visite negli stabilimenti produttivi»
 
Bondeno (Ferrara), 27-09-2019.
Il “giro” dell’Amministrazione all’interno delle aziende del territorio continua, ma parallelamente anche Cna sta affinando la propria conoscenza del tessuto produttivo matildeo. In tal senso, è pronto ad essere messo in campo un questionario che andrà a sondare le esigenze delle aziende di Bondeno e frazioni, per cercare di orientare meglio le politiche di supporto a favore dei vari settori produttivi. «L’Amministrazione sta visitando da ormai diverso tempo tutte le aziende del nostro territorio – ricordano il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco Simone Saletti –. Le informazioni che stiamo raccogliendo sono preziose per meglio indirizzare le politiche del Comune in fatto di sgravi, incentivi e formazione professionale. Per questo motivo – continuano – ci pare un’ottima iniziativa quella di Cna, che intende approfondire tali esigenze attraverso un questionario strutturato e standardizzato, da sottoporre ai nostri imprenditori». Il questionario si compilerà online, cercando di unire semplicità di compilazione e chiarezza degli item utilizzati, allo scopo di sondare alcuni aspetti importanti. «Il nostro è il primo passo di un percorso più vasto – tiene a precisare il referente territoriale della Confederazione nazionale dell’Artigianato, Filippo Botti –. Vorremmo poter avere un quadro il più possibile esaustivo del mondo dell’impresa sui vari territori, per poi cercare di coinvolgere anche le scuole, in un secondo momento. Ed agevolare la formazione di quella manodopera specializzata di cui le aziende hanno bisogno». Il Comune ha appena messo a bilancio 65mila, per sostenere una serie di progetti in tal senso: formazione e ricambio generazionale nell’impresa, sostegni per il commercio, smaltimento dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni agricole. Soltanto per citare alcune voci. Tra i profili professionali richiesti dalle aziende, secondo i primi dati raccolti dal Comune, figurano saldatori, carpentieri e operai metalmeccanici, montatori e manutentori, periti, ingegneri, elettrotecnici, persino ragionieri, amministrativi e venditori. Stando a queste rilevazioni, in cima alle esigenze delle imprese ci sarebbero i saldatori, nel 21% delle risposte del campione intervistato, ma occorrono anche competenze informatiche (il 7% degli imprenditori assumerebbe almeno un programmatore), periti elettronici, esperti in impianti elettrici, in marketing, disegno tecnico, comunicazione (5% delle risposte per ciascuna voce) e poi, ancora, collaudatori, elettricisti, tecnici in meccatronica. Senza contare chi vorrebbe un addetto alle vendite dei propri prodotti, preferibilmente con conoscenza delle lingue straniere. In questo percorso di analisi, si inserisce il questionario di Cna, che andrà ad indagare alcuni aspetti. Per esempio, si cercherà di capire quale importanza viene data dagli imprenditori rispetto al tema dell’innovazione (robotica “collaborativa”, applicazioni 4.0, rapporti di ricerca con università e centri specializzati); alle priorità rispetto allo sviluppo del mercato, la sicurezza, il tema del ricambio generazionale in azienda e, infine, il tema dei finanziamenti pubblici o agevolati e la loro destinazione.  «Il risultato di questi due percorsi che stiamo svolgendo, con “interviste” e il questionario – concludono Saletti e Botti – ci aiuterà a ricomporre un quadro fedele della situazione del nostro territorio. Contiamo di presentare i risultati di tale percorso all’inizio del 2020».

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it