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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

A seguito di una riflessione che nasce da un recente incontro – realizzato da Ascom Confcommercio Ferrara in videoconferenza – con tutti i nostri Presidenti del territorio , delle nostre Federazioni di settore e di Patronato collegati al sistema Ascom Confcommercio abbiamo voluto scrivere una lettera a tutti i sindaci della Provincia di Ferrara per coinvolgerli in una strategia che possa essere condivisa ed efficace per una pronta ripartenza in sicurezza. L’obiettivo è quello di essere parte di un territorio tra i più propositivi ed innovativi.
Il 2020 sarà un anno spartiacque, tutto quanto ritenevamo scontato e normale dal punto di vista sanitario, sociale ed economico viene radicalmente a mutare e pertanto il cambio di strategie diventa inevitabile, salvaguardando Salute, Imprese ed Occupazione, e puntando così ad una nuova ripresa.
In particolare abbiamo definito sei punti focali sui quali chiediamo l’attenzione, il supporto concreto ed immediato delle Amministrazioni comunali.
1) E’ vitale per il nostro sistema economico territoriale e di vicinato l’annullamento complessivo di tasse, tributi ed utenze, in particolare anche la tassazione locale Cosap, Imu, Imposta di Pubblicità, Tari. Chi purtroppo, in questi mesi, ha l’attività chiusa e dunque non incassa deve essere esentato da questi pagamenti almeno fino alla fine del 2020. Un ragionamento analogo è da estendere al problema degli affitti sui quali è auspicabile una riduzione della tassazione a carico dei proprietari e che possa avere come conseguenza una diminuzione congrua degli affitti ad uso commerciale.
2) E’ fondamentale per le imprese del Commercio, Turismo e Servizi, dell’interno come della costa, avere linee di credito dedicate, immediate e libere dalla burocrazia. Le banche, che operano sul nostro territorio, dovranno in questo senso dare ampio e concreto sostegno con interessi e costi molto ridotti, per evitare che ai debiti si aggiungano nuovi debiti.
3) E’ indispensabile per poter ripartire in sicurezza avere urgentemente norme chiare e costi certi. Le attività tra le più danneggiate come bar, gelaterie, ristoranti, cinema, teatri, alberghi, negozi del settore moda ed articoli da regalo, campeggi, stabilimenti balneari…che costituiscono alcune delle strutture economiche portanti della nostra Provincia, necessitano di avere risposte urgenti, chiare ed esaustive. A tutela dei clienti, dei collaboratori e degli imprenditori. In questa ottica è necessario prevedere contributi pubblici, anche con risorse comunali, che possano essere erogati alle aziende per l’acquisto di presidi sanitari come guanti, mascherine, igienizzanti e le eventuali procedure di sanificazione.
4) E’ evidente che in questa situazione emergenziale che penalizza in particolare il Turismo occorra concertare una strategia che affronti il tema della Tassa di Soggiorno in modo unitario, evitando così comportamenti diversi da comune a comune. Occorre altresì una visione condivisa e forte della promozione del nostro territorio e della nostra offerta.
5) E’ chiaro che alla base della ripartenza deve esserci la possibilità di avere continuità rispetto agli ammortizzatori sociali, alleggerendo così le imprese del Terziario che hanno vissuto in questi mesi incassi azzerati. Su questo chiediamo un impegno dei sindaci a supportare le nostre richieste a livello nazionale.
6) E’ essenziale supportare, in particolare su Ferrara, le condizioni di ospitalità per la popolazione universitaria affinché il nostro Ateneo possa continuare ad esercitare, in sicurezza, quel ruolo straordinario di volano culturale, economico e sociale nel quale, come Associazione abbiamo sempre creduto.
Riteniamo che questi punti potranno contribuire a far nascere un’ azione urgente indispensabile per il nostro futuro e che troveranno il Vostro necessario supporto istituzionale, essendo pronti noi stessi a fare la nostra parte in modo adeguato e mirato.
Siamo fermamente convinti che con un concreto gioco di squadra potremo ottenere un’adeguata ripartenza che coinvolga tutto il nostro territorio.
RingraziandoVi anticipatamente per l’attenzione, cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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