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Da Ufficio Stampa

Con un giorno d’anticipo rispetto alla data indicata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la Provincia di Ferrara ha trasmesso la documentazione sullo stato delle opere infrastrutturali di competenza.
Lettera recapitata al protocollo della Provincia il 20 agosto scorso, con la quale si chiedeva l’invio del materiale entro il primo settembre.
Una ricognizione da compiere su circa 850 chilometri di strade e su 320 ponti di competenza provinciale. Numero, quest’ultimo, ancora in corso di definizione, cui si devono aggiungere “altri numerosi manufatti – come spiegato nella relazione sintetica trasmessa al Ministero –monitorati nel tempo compatibilmente con tutte le altre verifiche e controlli ordinari”.
Come richiesto, l’amministrazione che ha sede in Castello Estense ha anche attivato, nel frattempo, tutti i Comuni del territorio per un’analoga verifica della situazione infrastrutturale secondo le rispettive competenze, da inviare allo stesso Ministero e alla Provincia.
Il monitoraggio per la parte provinciale ha dato il responso finale di 11.560.000 euro, che sarebbero necessari per un’azione ordinaria di manutenzione di 121 ponti e di altri 14 milioni, che costituiscono una stima di costo su altri 199, per i quali non è stato ancora materialmente possibile compiere valutazioni più puntuali.
Un fabbisogno che per la sola Provincia estense dovrebbe aumentare di altri otto milioni di euro all’anno, se oltre ai ponti si dovessero includere le risorse necessarie per una manutenzione della rete viaria (rispetto ai circa 2 milioni in media a disposizione negli ultimi anni), oltre ai 14 milioni che servirebbero per installare i guard rail in tutti i tratti stradali fiancheggiati da alberi o canali.
“Si coglie l’occasione – scrive nella lettera di trasmissione il presidente Tagliani – per segnalare non solo la nota e più volte denunciata carenza di risorse, ma anche la necessità che le risorse che ci aspettiamo verranno messe a disposizione del prossimo Documento di Finanza Pubblica siano realmente fruibili e non ostacolate dalle problematiche di equilibrio finanziario con le quali ci si misura e che alla Provincia vengano assicurate quelle misure di flessibilità organizzativa e sulle politiche per il personale, che sono il necessario corollario delle attività di progettazione, appalto e direzione lavori, che stanno a valle dei finanziamenti”.
Una richiesta che la Provincia di Ferrara e l’Upi hanno più volte espresso anche ai governi precedenti.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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