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Da: Organizzatori

Sabato 2 alle ore 18.00 e in replica Domenica 3 Marzo alle ore 18.00, verranno proiettati alla Galleria del Carbone

due film in 16 e super 8 mm di Andrea Granchi degli anni ’70, recentemente riversati in DVD.

I due film d’artista fanno parte del ciclo “Teoria dell’incertezza” (1974-79) che si caratterizza per una molteplice ricerca sviluppata su piani paralleli con l’uso di differenti strumenti quali il film, la fotografia – con i suoi processi di stampa e ingrandimento – e il disegno. Il tema ricorrente riguarda la possibilità di creare il movimento di oggetti immobili attraverso la manipolazione di diverse fonti di luce e la creazione di ombre, unitamente all’utilizzo con la cinepresa della tecnica del “single frame” o della ripresa a “stop motion”. Questi dati si ritrovano nel film “Teoria dell’incertezza” del 1978 che riassume il nome dell’intero ciclo. Lavoro realizzato totalmente in macchina senza alcun montaggio, né taglio né sovrimpressione, ma solo con l’uso dinamico della luce e l’interposizione, tra scena e obbiettivo, di vetri e materiali in grado di deformare dinamicamente l’immagine senza muovere realmente alcunché.

Si tratta di lavori che richiedono anche l’attenzione dello spettatore, non più passivo ma attivo, al quale l’autore chiede di improvvisare un sonoro sui movimenti imprevedibili dell’immagine.

Il ciclo comprende oltre a quattro film, tele emulsionate, sequenze fotografiche talvolta integrate con scritte e segni manuali e opere in forma di libro d’artista.

Le opere di riferimento presenti in “Viaggi immobili” sono: Moralista disperato, sequenza elaborata su tela emulsionata, 1971 dal ciclo “Fare esplorazioni”, Morte del Movimento, film 16 mm, Eastmancolor, 6’, 1974, (versione DVD), sonoro improvvisato dal pubblico / Teoria dell’incertezza, film super 8 mm, colore, 7’, 1978 (versione DVD), sonoro improvvisato dal pubblico .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it