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Da: Press Ferrara Film Festival
Appuntamenti e incontri del Ferrara Film Festival in programma venerdì 29 marzo.
Ore 17:30 – Face to Face – Palazzo della Rachetta
All’interno del FFF-hub di Palazzo della Racchetta nuovo panel sul settore cinematografico che vedrà protagonisti Maximilian Law, direttore del Ferrara Film Festival, e Andrè Sogliuzzo, attore e doppiatore americano per numerosi film di animazione e serie tv tra cui The Polar Express, Justice League, Celebrity Deathmatch, Trasformers, American Dad. L’intervista potrà essere seguita in diretta sui canali social del Ferrara Film Festival.
Dalle 19:00 – Film in concorso – Cinema Apollo
Ore 19
“IN PRINCIPIO”
Paese: Italia – 19 min
Categoria: “Short World”
Regia: Daniele Nicolosi
Cast: Giorgio Colangeli, Giovanni Anzaldo
Genere: thriller, fantascienza
Trama: in un futuro non troppo lontano un uomo vaga per la Terra, ormai desolata e decimata dalla guerra, in cerca della sua famiglia. Quando arriva in un paese del nord Italia, incontra un uomo misterioso che gli rivela delle cose straordinarie.
“L’ULTIMA NOTTE”
Paese: Italia-87 min
Categoria: “Feature World”, “Emilia Romagna Filmmakers”
EUROPEAN PREMIERE
Regia: Francesco Barozzi
Cast: Beatrice Schiros, Francesca Turrini, Giuseppe Sepe
Genere: thriller
Trama: Bea, una donna in crisi, ritorna nella vecchia casa di famiglia dove i suoi due fratelli vivono in condizioni degradate condividendo le stesse ambigue inclinazioni. E’ un segreto oscuro, imprigionato nel profondo del cuore.
Ore 21:30
“SAFE ZONE”
Paese: USA-18 MIN
Categoria:”Short USA”, “Young UNICEF”
ITALIAN PREMIERE
Regia: Jodie Livingston e Marco Bollinger
Cast: Rachel Braunsch Weig, Marta Zottoli
Genere: drammatico
Trama: la storia di Fatima e Nariman, due bambine Siriane ora rifugiate in un campo profughi, che raccontano gli orrori della guerra attraverso i loro occhi.
A seguire
“RWANDA”
Paese: Italia-90 min
Categoria: “Feature World”, “Emilia Romagna Filmmakers”
Regia: Riccardo Salvetti
Cast: Marco Cortesi, Mara Moschini
Genere: drammatico
Trama: basato su una storia vera. Le vicissitudini di uno dei genocidi più terrificanti della storia dell’umanità, dove un milione di persone sono state uccise in Rwanda nel 1994, e il conseguente atto eroico di due persone nel cercare di salvare più vite innocenti possibili.
Ore 21 – Evento a tema cinematografico presso Messisburgo in via Carlo Mayr.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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