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Venerdì 10 novembre alle 18:00 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Presentazione del libro

“Acquafaba. Dall’acqua magica dei ceci nasce l’«uovo» senza colesterolo”

Sonda

 A cura di Annalisa Malerba

Segue show cooking offerto da NaturaSì

Cos’è l’aquafaba? È l’acqua di cottura dei ceci che sostituisce egregiamente l’uovo per emulsionare e dare struttura a preparazioni dolci e salate. Se prima la consideravamo uno scarto, dopo aver letto il libro di Zsu Dever, una delle massime esperte sul Web, la conserveremo come il più prezioso dei tesori. Molto più di un semplice ricettario, spiega come preparare l’aquafaba a casa, montarla in una bianca e soffice spuma e ottenere meringhe, macaron, waffle, muffin, oltre a salse, burger, quiche e frittate. 80 ricette tutte vegetali (con le varianti senza glutine, soia e frutta secca) per cambiare musica in cucina. Con approfondimenti e consigli su ingredienti, tecniche e attrezzatura, e un capitolo di ricette con protagonisti i ceci avanzati, per evitare ogni spreco.

acquafaba

Annalisa Malerba ci tiene a specificare che il suo non è un cognome d’arte, ma un dono del destino: è appassionata di erbe spontanee.
Incontra il veganismo molti anni fa e lo intreccia alla lotta per i diritti degli animali umani e non umani, accompagnando il tutto con l’impegno per la tutela della biodiversità.

Accanto alla professione di contadina e al percorso accademico, nella facoltà di Medicina e Chirurgia, ha acquisito una professionalità come chef e docente di cucina naturale, tutta al vegetale.

alle 21:00 presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino

Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

In collaborazione con GialloFerrara

 

Romanzo storico: thriller o cronaca?

Tavola rotonda con gli autori Marcello SimoniAndrea Frediani Nicola Verde

L’eredità dell’abate nero – Marcello Simoni – Newton & Compton

leredita-dellabate-nero_9076_x1000Firenze, 21 febb aio 1459. Il banchiere Giannotto de’ Grifi viene ucciso in circostanze misteriose nella cripta dell’abbazia di Santa Trinità. L’unico testimone è Tigrinus, un giovane ladro di origini ignote, dai capelli neri striati di bianco. Intrufolatosi nell’edificio per fare razzia di gioielli, ha assistito al delitto, ma a caro prezzo: viene arrestato con l’accusa di omicidio. Scagionarsi sarà solo la prima delle prove che dovrà superare, poiché da quel momento dovrà anche sfuggire alla vendetta degli eredi della vittima: il figlio, Angelo de’ Bruni, e la nipote, Nunzia de’ Brancacci. E mentre si complica l’intrigo in cui Tigrinus è invischiato, dalle indagini emerge una sconvolgente verità su messer Giannotto: la sua morte sarebbe legata a un tesoro che si trova su una nave proveniente dall’Oriente. Tigrinus dovrà stringere un patto con il potente Cosimo de’ Medici e affrontare un incredibile viaggio per mare che lo porterà alla ricerca di un uomo sfuggente e imprevedibile. Un uomo che pare conoscere tutto sul suo passato. Un uomo chiamato l’abate nero.

Il custode dei 99 manoscritti – Andrea Frediani – Newton & Compton

il-custode-dei-99-manoscritti_8818_x1000Roma, IX secolo d.C. Nel periodo più oscuro del Medioevo, i pontefici contendono il potere all’imperatore e alle famiglie patrizie. Un terribile delitto svela il complotto che ruota intorno a un misterioso manoscritto, la Donazione di Costantino, un’arma in grado di conferire un incredibile potere a chiunque ne entri in possesso. Il suo custode, il bibliotecario Anastasio, e Giovanna, un’aristocratica in cerca di vendetta, hanno solo una settimana di tempo per evitare che il prezioso documento finisca nelle mani sbagliate, prima dell’incontro tra il re d’Italia e il papa, che potrebbe cambiare i destini del mondo. Ma devono anche lottare per la sopravvivenza di fronte a un uomo spietato e sanguinario, disposto a tutto pur di ottenerlo per far trionfare la sua fanatica visione del Cristianesimo…

Il vangelo del boia – Nicola Verde – Newton & Compton

il-vangelo-del-boia_8691_x1000Roma, 1864. Mastro Titta, il boia del papa, esegue due condanne a morte per omicidio. Ma quando sta per esporre al pubblico, accorso in massa, le due teste mozzate, intravede un volto che sperava di aver dimenticato. Quell’incertezza gli costa cara, costringendolo a dire addio alla sua gloriosa carriera. Che cosa è successo al famoso boia romano? Tutto è iniziato nel 1861, con l’uccisione di un gendarme, prima, e poi, un paio di mesi dopo, con il ritrovamento, sulle sponde del Tevere, di due cadaveri, uno dei quali senza testa. Fatti all’apparenza non legati fra loro, ma che diedero il via a una catena di eventi che scossero la città. A occuparsi dei processi per quelle morti fu il giudice Eucherio Collemassi, oscuro personaggio legato a delle sette sataniche, che si servì delle false rivelazioni di Costanza Diotallevi, una fotografa impelagata in intrighi di palazzo più grandi di lei. E proprio Costanza trascinò a sua volta Mastro Titta in una torbida vicenda che ruota attorno a fotomontaggi pornografici, ordita ai danni del segretario di Stato, il cardinale Antonelli. Il boia eseguì le condanne per quegli omicidi. Ma gli uomini giustiziati sono i veri colpevoli? I loro volti hanno tormentato Mastro Titta fino a quell’esecuzione del 1864…

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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