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Da: Ibs+Libraccio

Sabato 2 marzo alle ore 18:00, presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara, Francesca Capossele presenterà il libro “Nel caso non mi riconoscessi” (Playground).

Dialogherà con l’autrice Andrea Bergamini

Il romanzo muove dalla fuga di Alda, nel 1953, poco prima delle nozze, verso la Germania orientale, lasciando alle spalle un silenzio e un mistero irrisolti fino alla caduta del Muro di Berlino nel 1989.

All’epoca Alda è una trentenne, laureata in matematica, che vive a Ferrara con i genitori. Ha vissuto un’adolescenza e una giovinezza piccolo borghesi, tra certezze politiche (è una giovane fascista convinta) e sogni di matrimoni e carriere improbabili, interrotti dalla guerra che ha costretto la famiglia a sfollare dal centro della città verso la campagna. Ed è lì che conosce l’ufficiale tedesco Stephan Felder, di cui si innamora e con cui avrà una breve storia d’amore, prima della ritirata della Wehrmacht.

La loro relazione sembra chiudersi definitivamente con la fine della guerra, ma dopo qualche anno, Alda riceve una lettera dall’ex ufficiale Felder, nella quale le dice di essersi sistemato a Lipsia, nella casa dell’infanzia, e le lascia intendere di essere diventato un pezzo grosso del nuovo regime comunista della DDR. Presto, Stephan proporrà ad Alda di raggiungerlo, e di nascosto da tutti, in primo luogo dalla propria famiglia e dal promesso sposo italiano (un agente di polizia), Alda fugge nella Germania Orientale, dove ricomincerà una nuova vita con il nome di Carin Felder.

Alda attraversa quasi quarant’anni di regime comunista, raccontati magistralmente da Francesca Capossele, capace di ricostruire e mescolare il vissuto comune dei cittadini della DDR (la paura, le privazioni) e quello personale di Alda, l’italiana fuggita dall’Occidente (non per ragioni politiche, e forse nemmeno sentimentali), riuscendo a combinare la precisa descrizione dei meccanismi del regime comunista ma anche la rivolta di una donna che aveva rifiutato il destino assegnatole dalla sua appartenenza alla piccola borghesia e al genere femminile.

Francesca Capossele (1958)

Nata a Rovigo, vive e lavora a Ferrara. Ha esordito nel 2016 con 1972, finalista al Premio Modus Legendi.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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