Skip to main content

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Premio Giornalistico Televisivo “Ilaria Alpi” – Pubblicato il bando della ventesima edizione. C’è tempo fino al 31 maggio per presentare i servizi e le inchieste televisive che trattino temi di impegno civile e sociale. Ammessi per la prima volta i servizi trasmessi su web e tv locali. La premiazione a Riccione dal 4 al 7 settembre 2014

Bologna – “Premio Ilaria Alpi”, pubblicato il bando della ventesima edizione. Numerose le novità dell’edizione 2014: alle sezioni per il Premio Miglior Inchiesta televisiva concorreranno anche i servizi giornalistici trasmessi sul web e sulle tv locali e regionali insieme alle inchieste apparse su canali televisivi nazionali, in chiaro, digitale terreste, satellitari.

Confermati il Premio “IA Doc” e il Premio della Critica. Giunge alla seconda edizione il premio Coop Ambiente, rivolto alle inchieste giornalistiche televisive dedicate a tematiche ambientali e alla quinta edizione il premio UniCredit, assegnato a una giornalista che si sia distinta per valore e coraggio. Quest’anno, in occasione del ventennale dall’uccisione della giornalista e dell’operatore, la giuria assegnerà una menzione speciale “Ilaria Alpi” per il miglior servizio da tg e una menzione speciale “Miran Hrovatin” per la miglior fotografia.

Regolamento completo, scheda di iscrizione per concorrere e composizioni delle giurie sul sito web www.premioilariaalpi.it.

Il “Premio Ilaria Alpi” è promosso dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Riccione, ed è organizzato dall’Associazione Ilaria Alpi con la collaborazione di Rai, Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, Federazione Nazionale della Stampa, Usigrai.

Un caso ancora aperto, quello della video giornalista italiana uccisa con il suo operatore, come ricorda Mariangela Gritta Grainer, presidente dell’Associazione Ilaria Alpi: “In questi vent’anni sono entrata più volte nel mondo di Ilaria, dal momento della sua esecuzione, quel 20 marzo 1994, con la volontà di cercare nei suoi lavori una traccia per capire la sua morte, innanzitutto. Con la consapevolezza che quel che rimane dei suoi appunti sia solo una minima parte di quanto è stato purtroppo trafugato, eliminato, occultato”. E prosegue: “Sappiamo che Ilaria aveva raccolto materiale importante e anche le prove di un traffico d’armi e di rifiuti tossici individuando responsabilità: per questo è stata uccisa insieme a Miran, prima che potesse raccontare ‘cose grosse’ come aveva annunciato alla Rai. Sappiamo quel che è successo quella domenica 20 marzo 1994. Sappiamo quel che è successo prima e anche dopo. Sappiamo il perché, forse anche da chi era composto il commando assassino. Non sappiamo con certezza chi ha ordinato l’esecuzione e chi ha coperto esecutori e mandanti. Ma vogliamo cercare ancora, mettendo all’opera tutti gli strumenti della conoscenza: questo è il nostro impegno”.

Impegno che si trasformerà anche in diversi eventi dedicati alla memoria di Ilaria Alpi nel corso del 2014: dallo spettacolo teatrale “African Requiem” di Stefano Massini con Isabella Ragonese alle proiezioni del film “Il Più Crudele dei Giorni” di Ferdinando Vincentini Orgnani e Marcello Fois nelle scuole, passando per intitolazioni di parchi, centri sociali e luoghi. Maggiori informazioni sul sito internet, appena rinnovato, www.ilariaalpi.it.

Mercoledì 19 marzo sarà la Camera dei Deputati a ricordare Ilaria e Miran con un appuntamento commemorativo. Mentre giovedì 20 marzo sarà la Rai a ricordare i due giornalisti: RaiNews24 dedicherà parte del palinsesto della giornata a Ilaria e Miran e Rai Tre una prima serata condotta da Andrea Vianello con molti ospiti presenti.

Al ricordo di Ilaria Alpi si sono unite molte personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che in questi anni hanno contribuito alla battaglia per non dimenticare la giornalista uccisa. Per questo ventennale molti hanno accolto l’invito dell’associazione Ilaria Alpi e hanno scritto pensieri significativi. Alcuni di questi pensieri si potranno leggere nel corso di “Mi richiama talvolta la tua voce”, mostra fotografica di Paola Gennari Santori a cura di Ludovico Pratesi che verrà inaugurata il 20 marzo (aperta fino al 30 marzo) presso il Museo Maxxi Corner D di Roma. Una mostra che racconta la dimensione più personale di Ilaria Alpi, dalla sua prima giovinezza alla tragica uccisione.

Due invece saranno i titoli in libreria che ricorderanno la giornalista. Il 12 marzo sarà in libreria “Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l’inferno” di Gigliola Alvisi (Rizzoli), racconto degli otto mesi trascorsi a Mogadiscio da Ilaria Alpi come inviata del Tg3, ricostruiti con fedeltà e precisione giornalistica, per la prima volta in un’edizione destinata ai ragazzi.
Il 19 marzo verrà pubblicato “La strada di Ilaria” di Francesco Cavalli (Milieu edizioni), in cui si raccontano i fatti sui quali lavorava Ilaria Alpi e le ragioni della sua morte. Questo libro, frutto di diversi viaggi in Somalia, darà vita anche a una rappresentazione teatrale che girerà per l’Italia.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it