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Da: Coordinatore Provinciale Diccap E Sulpl

Polizia locale di ferrara: mentre all’amministrazione non tornano i conti sul quarto turno, e la comandante non risponde sull’ordine pubblico, la polizia locale continua a garantire il presidio del territorio

I Sindacati DICCAP (Dipartimento Autonomie Locali e Polizie Locali e SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) intervengono nuovamente in riferimento alle dichiarazioni odierne dell’Assessore Modonesi sul quarto turno della Polizia Locale.
Aspettiamo la convocazione dell’Assessore Modonesi, per poter di parlare con lui delle leggi, circolari e numeri sbandierati sugli organi di informazione.
L’Assessore però dimentica di citare alcuni aspetti fondamentali.
Come possono essere sufficienti i soldi stanziati a bilancio, quando solo per pagare le attuali indennità esterne della polizia locale in un anno occorrono 232.000 € senza contare l’eventuale quarto turno? A noi pare ben poco “sostenibile” un progetto di istituzione del quarto turno della polizia locale quando ad oggi e lo ripetiamo nuovamente il Comune di Ferrara investe di più nelle indennità esterne del settore opeaio che in quelle degli Agenti.
Modonesi parla poi di assunzioni con il concorsone regionale collegato alla nuova legge regionale di disciplina della polizia locale…anche qua si omette di dire che siamo ancora molto indietro in quanto devono ancora uscire le disposizioni attuative del concorso unico e realisticamente si potrà parlare di fine 2019 per iniziare le procedure concorsuali regionali…
Siamo pronti anche al confronto sul nuovo Comando…
DICCAP e SULPL hanno acquisito con accesso atti copia del progetto, e sono state rilevate diverse criticità, che porteremo immediatamente all’attenzione dell’amministrazione, motivo per cui abbiamo già chiesto un incontro..
Alcune criticità che abbiamo rilevato sono importanti e vanno discusse immediatamente.!!
Ben venga invece e prendiamo atto dell’apertura su armamento e dotazioni degli Agenti, dopo le dichiarazioni infelici dei giorni scorsi, forse anche a Ferrara si inizierà ad applicare la Circolare del Ministro dell’Interno sui servizi della polizia locale dopo le 22.00.
Circolare che nessun esponente dell’amministrazione cita nei suoi interventi sugli organi di stampa, ma che va rispettata a pieno per la sicurezza degli Agenti, auspichiamo a tal fine, anche alla luce della richiesta inoltrata dal SULPL al Ministro Salvini, un intervento diretto dello stesso Ministro o in via sussidiaria del Prefetto.
Restiamo in attesa delle convocazioni dell’Assessore, anche sul tema dell’indennità di ordine pubblico, tematica su cui la Comandante Trentini continua a non rispondere e a prendere tempo…
Mentre la Comandante prende tempo per la risposta sulle indennità dovute per legge, gli Agenti continuano a svolgere i servizi di ordine pubblico in ausilio alle Forze di Polizia…segno evidente di come gli Agenti di Polizia Locale continuino a garantire il controllo del territorio a tutela della sicurezza dei cittadini, nonostante i tentennamenti o le non risposte di chi è al vertice del Corpo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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