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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il primo servizio della Regione ad oggi accessibile è PayER, a breve se ne aggiungeranno altri 150. L’assessore Donini: “L’adesione al sistema nazionale conferma la nostra volontà di affiancare e sostenere l’azione del Governo”.

Bologna – Pagare online servizi scolastici, tributi, contravvenzioni. Già da oggi, per cittadini e imprese dell’Emilia-Romagna, è possibile farlo con un’unica credenziale d’accesso: è Spid (Sistema pubblico di identità digitale), il pin unico voluto dal Governo per consentire a chiunque di accedere più agevolmente ai servizi su internet della pubblica amministrazione. La Regione Emilia-Romagna è tra le primissime realtà (dopo Inps e Regione Toscana) a rendere effettiva e operativa l’adesione a Spid rispettando i tempi concordati. Il suo primo servizio già accessibile con questa modalità è PayER, piattaforma dei pagamenti che permette di effettuare transazioni online (oltre 30mila al mese).

PayER rappresenta solo il primo di oltre 150 servizi online di più di 330 pubbliche amministrazioni dell’Emilia-Romagna che saranno utilizzabili progressivamente, e in tempi brevi, con Spid attraverso l’intervento di LepidaSpA. Già entro la fine del mese di aprile si potrà accedere al servizio wi fi regionale WispER; sono previsti oltre 20 servizi entro giugno. E’ proprio con Lepida che la Regione ha aderito sin dall’inizio alla fase pilota di Spid e ha collaborato con l’Agenzia per l’Italia Digitale, insieme ad altre Regioni, nel perfezionamento di regole tecniche e modalità organizzative per valorizzare il rapporto costruito tra gli enti del territorio, le piattaforme e i servizi realizzati nell’ambito dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna.

Per l’assessore regionale all’Agenda digitale Raffaele Donini, “l’esperienza accumulata in questi anni diventa ‘patrimonio’ nazionale. E’ già da alcuni anni, infatti, che la Regione ha elaborato un sistema di autenticazione unico chiamato FedERa, un servizio ‘precursore’ di Spid. L’adesione al sistema nazionale – aggiunge Donini – conferma la nostra volontà di affiancare e sostenere l’azione del Governo che, su questi temi, ribadisce la bontà di modelli e scelte tecnologiche fatte dalla nostra Regione in questi anni, allargando a tutto il Paese quello che in Emilia-Romagna era già possibile dal 2010”.

Spid: come ottenere le credenziali
Prenotazioni sanitarie, iscrizioni a scuola, situazione contributiva, pratiche d’impresa: ogni servizio, che richieda un’autenticazione online, con Spid diventa accessibile da pc, tablet e smartphone con lo stesso pin. Vengono meno, quindi, le decine di password, chiavi e codici finora necessari. Per ottenere Spid, cittadini e imprese si possono rivolgere a uno dei gestori di identità accreditati (ad oggi Infocert, TIM e Poste Italiane) dall’Agenzia per l’Italia Digitale, che fornirà le credenziali da utilizzare a ogni accesso.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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