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Pesca. Moria delle vongole: pronto il bando da 400mila euro per il risarcimento dei danni subiti dalle imprese ittiche. L’assessore Mammi: “Un aiuto dalla Regione, per compensare parte delle perdite registrate dal settore della pesca alle vongole. E’ un impegno che avevamo preso che oggi manteniamo”.

Ok dalla Giunta regionale all’avviso pubblico con i criteri per l’erogazione dell’indennizzo una tantum. Le domande vanno presentate entro il 21 giugno esclusivamente tramite posta elettronica certificata.

Bologna – Sono in arrivo i fondi della Regione per sostenere le imprese ittiche della Costa. La Giunta regionale ha infatti approvato il bando da 400 mila euro per la concessione di un indennizzo straordinario alle imprese emiliano-romagnole della pesca per il danno economico subito a causa dall’eccezionale fenomeno di moria delle vongoleche si è verificato tra fine settembre e inizio ottobre 2020 nelle acque dell’Adriatico davanti alla costa romagnola, da Ravenna a Rimini e ai lidi di Comacchio (Fe).

Si tratta di un sostegno una tantum, coperto da uno stanziamento ad hoc nel bilancio regionale 2021, che punta a ricompensare, almeno in parte, la perdita di produzione registrata nell’autunno dello scorso anno dalle imprese dedite alla pesca delle vongole (Chamelea Gallina), nonché a quelle di allevamento delle vongole veraci (tapes spp) che operano nelle aree di demanio marittimo dei canali di Comacchio.

Le domande di aiuto, corredate dalla necessaria documentazione, dovranno essere presentate entro il 21 giugno, alla scadenza dei 40 giorni dalla pubblicazione dell’apposito avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. L’istanza dovrà essere compilata utilizzando l’apposita modulistica allegata alla delibera e inviata esclusivamente tramite Posta elettronica certificata (Pec) al seguente indirizzo: territoriorurale@postacert.regione.emilia-romagna.it

“Con questo bando- sottolinea l’assessore regionale alla Pesca, Alessio Mammi– mettiamo a terra una misura concreta per dare un parziale ristoro a un settore composto da tante piccole imprese che hanno subito danni ingenti per lo stop imposto dal repentino e grave episodio di anossia delle acque dell’autunno scorso. Un impegno che avevo preso fin d’allora con le rappresentanze dei pescatori e che ora finalmente si va concretizzando”.

“Al tempo stesso- conclude l’assessore- continueremo a investire nella ricerca per studiare le cause del fenomeno naturale e trovare soluzioni che ci aiutino a gestire meglio il problema nel caso si dovesse ripresentare in futuro”.
Chi ha diritto all’aiuto e come sarà calcolato:

Possono chiedere l’indennizzo le imprese, singole o in forma associata, che praticano la pesca con draga idraulica lungo la costa adriatica o l’allevamento di vongole nei canali demaniali marittimi di Comacchio.

L’aiuto, sotto forma di sovvenzione diretta, sarà erogato come forma di compensazione per il danno economicosubito a seguito dell’evento eccezionale di anossia delle acque marine verificatosi nell’autunno scorso ed è commisurato alla perdita quantitativa di prodotto che ciascuna impresa ha subìto.

In particolare, per beneficiare dell’indennizzo le imprese ittiche che utilizzano il sistema di draga idraulica turbosoffiante dovranno dimostrare che i quantitativi di vongole commercializzati nel periodo 1^ ottobre-31 dicembre 2020 sono risultati inferiori di almeno il 20% rispetto al quantitativo massimo pescabile nello stesso periodo.

Le imprese di allevamento di vongole dovranno invece documentare che i quantitativi commercializzati nel periodo in esame sono stati inferiori di almeno il 20% rispetto alla media registrata nei quarti trimestri del quinquennio 2015-2019.

L’importo dell’indennizzo spettante a ciascuna impresa sarà calcolato moltiplicando l’entità del danno subito per l’importo unitario dell’aiuto; un valore, quest’ultimo, calcolato suddividendo il budget a disposizione di 400.000 euro per la misura della perdita complessiva di produzione.

L’aiuto è concesso in regime de minimis, nel limite di 30mila euro di importo complessivo erogato negli ultimi tre anni.

 

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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