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Peruffo: “Se parlassimo genericamente di delinquenzastraniera Tagliani negherebbe ancora il problema?

Da: Forza Italia Ferrara

La vicenda legata alla Mafia Nigeriana sta assumendo contorni che suscitano sconcerto. Lungi dal voler usare questo argomento (peraltro abusato) per fini elettorali, ma non posso non meravigliarmi – al pari di centinaia di cittadini ferraresi – delle dichiarazioni del Sindaco Tagliani.
Vero che il Sindaco, quale rappresentate istituzionale, ha competenze circoscritte in materia di sicurezza, ma arrivare a contestare le dichiarazione di un rappresentante dello SCO, allo scopo di tutelare le proprie prese di posizione, mi sembra una forzatura che va a discapito dei cittadini.
Sin dai tempi non sospetti, i ferraresi, specie quelli dei quartieri più problematici, non si sarebbero aspettati gesti eclatanti dalla Giunta in ordine alla sicurezza. Sarebbe bastato un serio ascolto delle problematiche senza sminuire un problema che, di fatto era presente ad inizio mandato (9 anni fa), e si è amplificato nel tempo, anche e soprattutto a fronte di un’immigrazione ben oltre il limite delle reali opportunità che questo territorio è in grado di offrire.
Questo errore il Sindaco Tagliani continua a commetterlo, appellandosi a svariati argomenti volti a negare o a ridimensionare la presenza della criminalità organizzata. Non entro nel merito delle valutazioni delle Forze dell’Ordine – come sarebbe opportuno che non lo facesse alcun amministratore pubblico -però mi chiedo se non sia una questione etimologica. Se parlassimo, invece che di Mafia, di delinquenza in cui sono coinvolti numerosi cittadini nigeriani il Sindaco si metterebbe nuovamente di traverso? Perchèfenomeni di prostituzione, smercio di droghe, risse pseudo-quotidiane in zona Gad, con tanto di ferimenti a colpi di machete, direi che nessuno può negarli.
Le principali risposte della Giunta in questi anni sono stati eventi occasionali, a livello culturale e artistico che vanno bene in qualunque contesto, purché non si voglia far credere ai cittadini che bastino quelli, da soli, a risolvere i problemi.
Restiamo in attesa di un contatto più diretto del Primo Cittadino con la realtà.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)