Tempo di lettura: < 1 minuti
Sabato scorso alla stazione di Ferrara un ragazzo è caduto per terra e si è ferito dopo essere stato colpito da un poliziotto con un taser (acronimo dell’inglese Thomas A. Swift’s Electric Rifle, “fucile elettrico di Thomas A. Swift”, chiamato anche pistola elettrica o storditore) ed è stato quindi portato in ospedale in ambulanza.
Nonostante la confusione mediatica sulle dinamiche dell’episodio (difficile capire come il ragazzo potesse essere sia in coma etilico che capace di aggredire) ciò che emerge è che il taser, definito come “arma non letale”, è comunque uno strumento molto pericoloso, il cui utilizzo non può essere sdoganato a cuor leggero.
Le morti legate al taser nei paesi dove è in uso da anni sono centinaia: molto spesso persone di colore. Fra i tanti casi, c’è quello di Dalian Atkinson, calciatore inglese, che nel agosto 2016 è morto per arresto cardiaco dopo essere stato colpito da un taser.
Da quando il taser è stato introdotto in Italia, nel marzo di quest’anno, i media riportano un numero sproporzionato di casi nei quali è stato usato contro persone di origine straniera.
Ai cittadini delle nostre comunità, fermati molto frequentemente dalle forze dell’ordine per controllo documenti, l’introduzione del taser non porta sicurezza, ma paura: la paura che qualcosa di molto grave possa accadere a noi o ai nostri figli.
Nell’esprimere la nostra piena solidarietà alle forze dell’ordine della nostra città nello svolgimento del loro difficile lavoro, riteniamo importante segnalare la grande pericolosità di questa arma.
Associazione Cittadini del mondo – Ferrara
L'INFORMAZIONE VERTICALE