Skip to main content

 

Comunicato stampa FILCAMS CGIL ER, FISASCAT CISL ER e UILTUCS UIL ER.

È sicuramente importante la scelta della Regione Emilia-Romagna di dare il via alla vaccinazione degli oltre 40 mila addetti di stabilimenti balneari e termali, alberghi, campeggi, villaggi turistici e parchi tematici.
Il turismo infatti è un settore strategico per l’economia emiliano-romagnola e fortemente colpito dalla crisi pandemica, per cui si comprende la necessità di attivarsi rapidamente in questa direzione anche allo scopo di mettere in sicurezza gli addetti e i turisti.

Non possiamo però condividere completamente questa scelta. Da una parte condividiamo alcune priorità, come la vaccinazione dei marinai di salvataggio (da noi sempre sostenuta), dove ci troviamo per giunta in ritardo poiché il personale entrerà in servizio sabato prossimo. Dall’altro non comprendiamo l’esclusione dal piano vaccinale dei tanti addetti dell’indotto turistico, come chi  lavora nei bar, nei ristoranti o nelle attività commerciali.

Soprattutto riteniamo davvero incomprensibile l’esclusione delle cassiere e dei cassieri, delle commesse e dei commessi dei supermercati alimentari. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che hanno avuto un ruolo fondamentale per tutta la durata dell’emergenza pandemica in attività che non sono mai state chiuse. Con il loro indispensabile lavoro hanno garantito l’approvvigionamento di beni essenziali quali sono i generi alimentari.

Ancora una volta lavoratrici e lavoratori dei supermercati e del commercio, in generale, vengono dimenticati. Noi lo consideriamo un grave errore e per questo auspichiamo che la Regione Emilia-Romagna si attivi al più presto per porre rimedio. Tutte le attività lavorative a contatto con il pubblico e la clientela sono considerate dall’Inail a rischio contagio. Risulterebbe quindi profondamente sbagliato nonché inutile creare delle differenze tra i lavoratori e le lavoratrici impiegati in questi settori.

 

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it