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Da Movida on

Da mercoledì 27 settembre a Ferrara c’è un nuovo motivo per scegliere di trascorrere la serata in piazza: Movida On. Comincia questa settimana il fitto calendario di eventi organizzato da Promeco, un’occasione per tutti i ragazzi che abitualmente si incontrano di fronte al Duomo per ascoltare musica live e letture teatrali, per partecipare a giochi e incontri multiculturali, conoscere più da vicino le realtà associative attive nel territorio.

Per sette mercoledì consecutivi –dal 27 settembre al 15 novembre, dalle 21 alle 23 – il cuore del centro storico estense diventerà un grande palcoscenico. Alle chiacchiere e alle risate che da sempre contraddistinguono l’ormai tradizionale ritrovo universitario si aggiungeranno canzoni e interpretazioni ad alta voce, performance ed esibizioni.

Ad aprire l’iniziativa sarà il rock’n’roll sanguigno e immediato dei Be About, che suoneranno in piazza Municipale. Il concerto, allestito grazie alla collaborazione della sala prove Sonika, saprà conquistare il pubblico che cerca immediatezza ed energia, ma anche chi preferisce lasciarsi addolcire dalle note più intimiste della tradizione folk americana. Il gruppo è composto da Mattia Bellettati, voce e chitarra ritmica, Enrico Bellonzi, voce e chitarra solista, Enrico Gamberoni al contrabbasso e al basso elettrico, Piero Crimaldi alla batteria. Ha esordito nel 2016 con l’album “Home”, prodotto daVrec, vincitore a Bologna del concorso Music Heroes 2017.

In piazza Savonarola invece si terrà il primo appuntamento di un originale ciclo di letture e confronti ispirato alle satire dell’Ariosto, ideato dal teatro Ferrara Off. L’ironia e l’appuntita critica sociale del celebre poeta rinascimentale – i cui versi saranno interpretati dagli attori Marco Sgarbi e Giulio Costa, introdotti da Monica Pavani – accompagneranno una riflessione aperta, che proverà ad attualizzare i temi clou delle antiche composizioni. La discussione verrà stimolata dall’intervento e dagli spunti preparati dai ragazzi di Occhio ai media, giovanissimi italiani di seconda generazione, impegnati da anni nella costruzione di un dibattito positivo sul tema dell’immigrazione e dell’identità. Il primo argomento ad essere affrontato sarà il rapporto tra cultura e potere.

Durante la serata in piazza Trento e Trieste ci saranno anche i conduttori e i giornalisti di Web Radio Giardino, la vivace emittente online che a breve troverà casa negli spazi di Factory Grisù. La redazione, caratterizzata da uno staff under35, si occuperà di raccontare il quartiere in cui è insediata e i tanti volti della città; per questo il mercoledì sera raccoglierà interviste e opinioni, che andranno in onda il venerdì successivo alle 19, all’interno del programma Movida On Air. Fotografie e filmati invece, assieme al calendario completo delle iniziative, saranno a disposizione sul sito www.movidaon.it.

«La polemica sulla cosiddetta movida del mercoledì sera ha riempito lo scorso invernole pagine dei giornali – racconta Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla cultura e alle politiche giovanili -. I suoi protagonisti – studenti ma non solo, ferraresi e fuori sede – sono stati dipinti spesso come maleducati, interessati unicamente a ubriacarsi e disturbare la quiete pubblica, ma chi ha dimestichezza con le nuove generazioni sa che generalizzare serve a poco, nella maggior parte dei casi è addirittura controproducente, perché rischia di escludere dalla vita cittadina una sua componente fondamentale. La direzione intrapresa dall’amministrazione, che ha patrocinato e fortemente voluto Movida On, è quella dell’inclusione, del coinvolgimento, della fruizione attiva dello spazio pubblico. Non c’è niente di male a considerare la piazza un bel posto dove chiacchierare e bere uno spritz, a maggior ragione c’è tutto da guadagnare se – grazie a questo calendario – sempre più giovani si accorgeranno che esistono altre modi per divertirsi e stare assieme».

Movida On è un progetto sperimentale che comprende, oltre alle sette date fissate per l’autunno 2017, altrettanti appuntamenti che verranno organizzati nella primavera 2018. Le associazioni che hanno già confermato la loro disponibilità a collaborare sono: Ferrara Off, Gruppo del Tasso, Ilturco, Uisp, Ultimo Baluardo, WebRadio Giardino. Le associazioni interessate a proporre attività all’interno del calendario primaverile possono rivolgersi apromeco@comune.fe.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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