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Parchi. Dalla Regione 4,5 milioni di euro ai cinque Enti di gestione e al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello. Lori: “Vogliamo continuare a sostenere chi gestisce aree fondamentali per la tutela della biodiversità e la valorizzazione turistica del territorio.”.

Gli Enti destinatari: Emilia Occidentale, Emilia Centrale, Emilia Orientale, Romagna e Delta del Po. Una rete diffusa di aree protette che complessivamente vale oltre il 16% della superficie regionale.

Bologna – Rappresentano oltre il 16% della superficie regionale e sono una riserva preziosa di biodiversità. Un polmone verde che gioca un ruolo importante nel contrasto al cambiamento climatico e per promuovere uno sviluppo sostenibile.

Sono le aree protette dell’Emilia-Romagna una rete diffusa di parchi, riserve naturali, siti Natura 2000 che la Regione valorizza e sostiene, anche per quanto riguarda i costi relativi al loro funzionamento.

Vanno proprio in questa direzione i quasi 4,5 milioni di euro assegnati come contributo per il 2021 ai cinque Enti di gestione per i parchi e la biodiversità dell’Emilia-Romagna, oltre che al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello.

Un impegno da parte della Regione che continua per una sempre maggiore valorizzazione di queste aree a beneficio delle comunità locali e di tutta l’Emilia-Romagna.

“La cura e la crescita dei parchi sono particolarmente preziose per la nostra Regione, impegnata non solo a rilanciare la montagna, le aree interne e le loro comunità, ma anche a proseguire nella tutela e valorizzazione delle tante biodiversità e di ambienti unici e preziosi presenti nei nostri Parchi. Ecco perché – sottolinea l’assessora alla Montagna, aree interne, parchi, forestazione e programmazione territoriale Barbara Lori –  vogliamo continuare a offrire standard qualitativi elevati, così come è stato in questi anni, sostenendo i territori che attraverso le governance locali garantiscono una gestione altamente qualificata nella  gestione di aree che sono anche riferimenti fondamentali per l’educazione ambientale a vari livelli. Non solo: i parchi sono anche strategici per la valorizzazione dei territori in chiave turistica”.

Le risorse assegnate:

Le risorse  (4.467.984 euro)  –  attribuite sulla base della superficie  e del numero delle aree protette gestite dai singoli Enti – sono così ripartite:  oltre 1 milione e 241 mila euro all’Ente di gestione Emilia Occidentale; 900mila euro a  quello dell’Emilia Centrale; 985 mila euro  a quello dell’Emilia Orientale. E ancora: l’Ente di gestione Romagnariceve 509 mila euro, mentre quello del Delta del Po 705 mila. Infine sono stati assegnati 127 mila euro al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello.

Le aree protette in Emilia-Romagna:

In Emilia Romagna ci sono 14 parchi regionali, 3 tra parchi nazionali e interregionali, 15 riserve naturali34 aree di riequilibrio ecologico, 158 siti della Rete natura 2000.  Una superficie protetta pari al 16,33% del territorio regionale in capo per la gran parte ai cinque Enti di gestione per i parchi e la biodiversità e a tre Enti Parco: oltre al Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello, i Parchi nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano e del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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