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Oren Krimchansky ha un nome impronunciabile, ma dopo aver visto i suoi video sarà difficile dimenticarlo. Lui è nato a Tel Aviv nel 1970, ma lavora da diversi anni come medico del pronto soccorso all’Ospedale del Delta di Lagosanto. Un omone di quasi due metri, modi gentili, ma decisi, si nota subito il lato pratico del suo carattere, probabilmente frutto della sua professione che lo porta a essere sempre pronto agli imprevisti.
Fin da bambino Oren è il più alto di tutti e inizia a giocare a pallacanestro. E’ bravo, tanto che si configura per lui una carriera sportiva di successo che lo porta a giocare nella nazionale giovanile israeliana. L’esperienza da giocatore è però destinata a chiudersi precocemente a causa della rottura di entrambi i crociati. L’incidente ai legamenti, assieme alla sua passione per la professione medica, lo convincono a trasferirsi in Italia proprio per studiare medicina.
“In Israele è quasi impossibile essere ammessi a medicina, almeno in Italia una chance te la danno”, mi ha confidato un giorno.

Ne ha viste di tutti i colori Oren: incidenti mortali, feriti gravi da soccorrere… Nel suo mestiere ogni secondo può essere decisivo per salvare una vita. E lui di vite ne ha salvate parecchie.
L’intenzione non è però di elogiarlo per i suoi meriti umani e professionali, o almeno non solo per quelli, casomai di raccontare il suo grande hobby: la produzione di video-pillole di viaggio!
La sua passione per la videocamera nasce all’età di vent’anni, quando decide di immortalare e rivedere i suoi momenti di vita vissuta. Oren è un giovane entusiasta, vuole collezionare le sue esperienze rendendole testimonianze durevoli nel tempo. Con grande intuito, cattura frammenti di immagini in movimento abbinandoli ad una precisa cornice sonora, è così che contribuisce a creare sequenze di immagini ricche di pathos che ci portano esattamente nei luoghi che egli stesso ha percorso mostrandoceli.
Raramente ho visto video amatoriali belli come i suoi… Eccone alcuni:

Venezia, giorno e notte (Oren Krimchansky, 2013)

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Spiagge portoghesi (Oren Krimchansky, 2013)

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Dieci giorni in Normandia (Oren Krimchansky, 2017)

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Oren Krimchansky
https://vimeo.com/user1587008

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Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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