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da: organizzatori

Gli studenti della IVB dell’Istituto Tecnico-Professionale Einaudi di Ferrara invitano gli studenti Erasmus anglofoni e di idioma iberico che soggiornano a Ferrara ad una passeggiata culturale in lingua per loro dedicata. L’evento di inserisce nell’ambito di OFFICINA TURISMO, iniziativa della scuola superiore di via Savonarola, che prepara i professionisti del settore dell’accoglienza e del commercio. L’appuntamento per gli interessati è sul sagrato della cattedrale alle 10.15, la visita è libera e gratuita e gli studenti sono pronti a gestire tre gruppi (due per studenti anglofono e uno per spagnoli o sudamericani) che verranno indirizzati secondo tre diversi itinerari attraverso i segreti della città estense.
“Saper fare”, provare sul campo cosa significhi lavorare nel settore del turismo partendo dalle basi: conoscere il territorio, organizzare un’attività di accoglienza e portare i visitatori alla scoperta della città. Questo – ma anche molto altro – è “Officina Turismo”, un laboratorio didattico che nel corso dell’anno scolastico ha visto impegnati gli studenti della IVB dell’Istituto Tecnico-Professionale Einaudi di Ferrara.
I ragazzi coinvolti in questo progetto hanno affrontato attività eterogenee, dallo studio della storia antica della città di Ferrara, accompagnati dall’Associazione Emilia Romagna Rievocazioni Storiche, all’analisi dell’offerta turistica del territorio con il presidente di Visit Ferrara Matteo Ludergnani, dalla costruzione di idee per pacchetti turistici, grazie all’ausilio degli operatori di Visit fino ala creazione di un itinerario turistico a Ferrara per studenti Erasmus di madrelingua spagnola e inglese, realizzato con il supporto di Maria Chiara Ronchi, direttrice di Itinerando.
“Officina Turismo ha lo scopo di arricchire l’esperienza formativa degli studenti e di lanciarli nel complesso ambito lavorativo turistico. Grazie ad incontri con esperti del settore e laboratori tenuti dai docenti, i ragazzi hanno sperimentato le forza delle competenze acquisite nel loro percorso di studi. Saper fare è una priorità per i giovani che scelgono di studiare all’Einaudi, nel settore dei servizi commerciali al turismo – ha spiegato la decente coordinatrice del progetto – e a fine mese i nostri studenti, futuri operatori del settore faranno un’esperienza di accoglienza importante con i turisti …del futuro.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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