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Da: Officina Dinamica

” Un modo creativo per giocare con le parole, per creare con le parole messaggi che partono dal cuore, per dare nuovi significati alle parole stesse e per capire le nostre infinite possibilità espressive”
Tina Festa

Continua l’impegno di Officina Dinamica nel diffondere, attraverso i suoi laboratori creativi dal Riciclo Alla Poesia, il Metodo Caviardage creato e diffuso in Italia da Tina Festa.
Pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali e riviste, ma anche testi in formato digitale, attraverso questo metodo che verrà spiegato e insegnato con la passione e l’entusiasmo di Augusta Calzolari, prendono nuova vita.
Ma cos’è il Caviardage? La parola deriva dal francese caviar, caviale, dal colore nero e potrebbe essere tradotta come “annerire” le parole che non servono. Vengono messe in evidenza le parole prescelte che, inanellate fra loro, formano qualcosa di nuovo.
Il Metodo Caviardagesi rivela un utile strumento di scrittura creativa per i ragazzi nelle scuole. Può anche utilizzato per esprimere la propria creatività.
Il ciclo di incontri che Officina Dinamica mette in pista a partire da sabato 19 gennaio, vuole anche evidenziare in modo alternativo e molto efficace, quanto l’utilizzo di questa tecnica possa contribuire ad aumentare la sensibilità ambientale.
Per chi non conosce il metodo e vuole avere le prime informazioni di base e sperimentare il metodo, potrà iscriversi al laboratorio di Sabato 19 Gennaio Dalle 10.30 Alle 12.30
Nel pomeriggio sempre di Sabato 19 gennaio, è programmato il Corso base certificato di Metodo Caviardage dedicato a chi desidera avere linee guida indispensabili per la pratica del metodo. Il corso base rilascia un attestato che potrà essere utilizzato per procedere ai corsi certificati
Il corso base è indispensabile per proseguire con il Corso di primo livello relazione di aiuto fissato per SABATO 26 gennaio e dedicato ai professionisti della relazione d’aiuto e che desiderano utilizzare il metodo nel proprio ambito lavorativo.
Il corso base è anche indispensabile per frequentare il Corso di primo livello per la didattica scolastica programmato per Sabato 2 febbraio dedicato per fornire agli insegnanti strumenti e metodi per coinvolgere i propri studenti.
La sede di svolgimento di tutti gli incontri è in pieno centro storico a Ferrara in Via Scienze 18 d a due passi dalla biblioteca Ariostea e dal Ghetto.Si tratta della sede dell’ Associazione di Promozione Sociale H18che fornisce sostegno ad alunni e studenti di tutte le età mettendo a disposizione uno spazio accogliente e funzionale per studiare e prepararsi a test, esami e interrogazioni e affiancando i ragazzi con tutor e insegnanti esperti in tutte le materie di studio.
La docente Augusta Calzolari, socia operativa di Officina Dinamica, che già ha condotto con successo altri laboratori con Officina su questo tema, saprà stupirci ancora coniugando l’arte del riciclo allo stare bene insieme.
Non servono particolari abilità artistiche per partecipare, ma solo la voglia di sorprendersi e di divertirsi.Questi incontri sono dedicati ai soci ARCI ma per chi non avesse la tessera, sarà possibile iscriversi anche in loco.
I laboratori o e il corso base prevedono un numero chiuso di partecipanti e i costi di iscrizione comprendono materiali e attestati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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