Skip to main content

Da: Voci dal Silenzio

19^ edizione del convegno nazionale Franco Argento – culture e letteratura dei mondi

Ferrara 4 dicembre 2020
dalle ore 9.15 alle ore 13.00

La 19^ edizione del convegno era stata programmata per l’aprile scorso, ma le condizioni legate alla diffusione del COVID, e le relative restrizioni adottate per gli eventi pubblici, ci hanno costretto a un rinvio. Pertanto il convegno si svolgerà in modalità online nella mattinata di venerdì 4 dicembre 2020, grazie alla collaborazione del Comune di Ferrara, l’IT “V.Bachelet” (che ha messo a disposizione la propria piattaforma online) e con il patrocinio del MIUR-Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna.

L’iniziativa sarà dedicata in modo particolare agli studenti e agli insegnanti delle scuole superiori, e si pone in continuità con le attività svolte dal Cies di Ferrara (anche attraverso il sito “Vocidalsilenzio”: www.comune.fe.it/vocidalsilenzio) e dall’Associazione Cittadini del Mondo, che realizzano interventi sull’educazione interculturale, offrendo alle scuole un servizio di mediazione e promuovendo iniziative finalizzate alla conoscenza delle culture altre e all’incontro tra linguaggi e esperienze culturali diversi.

Il tema del convegno

Nel 2006 abbiamo dedicato la quinta edizione del convegno al libro di Iain Chambers Paesaggi migratori. Cultura e identità nell’epoca post-coloniale, comparso per la prima volta in lingua inglese nel 1994, mentre la sua prima edizione italiana risale al 1996 per l’editore Costa & Nolan. La casa editrice Meltemi lo ristampò nel 2003 e lo ha ripubblicato nel 2018.
Libri come il suo hanno offerto in questi anni infiniti spunti di riflessione di fronte a una realtà in così rapida e profonda trasformazione.
Questa edizione del convegno, cogliendo l’occasione fornita dalla nuova edizione di quel testo di Iain Chambers, intende proseguire sulle piste di ricerca già battute nelle edizioni precedenti, continuando a cercare nell’arte e nella letteratura uno strumento di indagine per comprendere il nostro tempo e gli inquieti “paesaggi migratori” che ci stanno intorno e dei quali facciamo parte.
In Note su una modernità migrante – apposte a questa nuova edizione come prefazione – lo stesso Chambers spiega quanto “La nuova edizione di questo volume è stata suggerita dall’attualità persistente dei suoi argomenti. Oggi si assiste a una chiusura culturale che culmina nell’isteria socio-politica generata dalla questione dell’immigrazione, accompagnata dalla difesa rigida di un’identità e di un “io” che si rinchiude nella illusoria sicurezza di un luogo. Dinanzi alla minaccia immaginaria dello straniero e del mondo cosiddetto “esterno” (che ormai “esterno” non è), questa “chiusura” sembra ignorare i movimenti, spesso turbolenti e sconvolgenti, dei complessi processi storici e culturali del mondo attuale”.

Ospiti e relatori
Iain Chambers, professore di Studi culturali e postcoloniali all’Università “L’Orientale” di Napoli
Federico Falloppa, docente di Storia della lingua italiana e Sociolinguistica al Dipartimento di Modern Languages dell’Università di
Reading (Gran Bretagna)

Tahar Lamri, Scrittore e giornalista di origine algerinaNader Gazvinizadeh, poeta e scrittore
Ibrahim Kane Annour, mediatore eulturale e scrittore di origini Tuareg
Occhioaimedia
Gruppi di lavoro di studenti e insegnanti delle scuole superiori di Ferrara che hanno realizzato ricerche e laboratori sul territorio

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it