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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini e Simone Saletti: “Pronto il progetto definitivo. Servirà per scopi aggregativi e associativi nell’impianto sportivo di Via XX Settembre”.

C’è il progetto per la nuova Club House della Bondeno Calcio: servirà per promuovere le attività collaterali rispetto a quelle sportive che già si svolgono nello stadio “F. Pollastri” dalla società biancazzurra. La Giunta ha approvato nell’ultima riunione il progetto definitivo dell’opera, che avrà un valore stimato di 265mila euro complessivi, compresi Iva e oneri per la sicurezza. Il progetto in questione è stato redatto dall’ingegner Max Ferron, mentre il municipio è riuscito ad accorciare i tempi della burocrazia. In quanto le fasi della fattibilità tecnica ed economica sono state superate da una progettazione che contiene già al suo interno tutti gli elementi necessari. Dunque, si parte? «L’impegno dell’Amministrazione – avvertono il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco Simone Saletti – è quello di rinnovare e migliorare gli impianti sportivi del nostro territorio, quali stadi e palestre. C’era un piano ben preciso per dotare lo stadio di via XX Settembre di una struttura coperta funzionale e sicura, che potesse rappresentare un luogo di aggregazione per le persone. In particolare per le famiglie che portano i loro bambini al campo sportivo per svolgere attività, e per coloro che partecipano ai tornei giovanili che si svolgono allo stadio. Quello di creare la Club House costituiva un impegno che avevamo preso con la società sportiva, che gestisce l’impianto sportivo comunale – proseguono Bergamini e Saletti – ed ora siamo alla stretta finale prima di poter vedere partire i lavori». I fondi necessari alla realizzazione della “Club House” deriveranno dalla voce di bilancio “Missione 6”, ovvero dal capitolo di spesa riguardante la sistemazione dello stadio di via XX Settembre. Si prevede, nello specifico, di contrarre un mutuo utilizzando il bando del 2019 “Sport Missione Comune”, attivato dall’Istituto Credito Sportivo (Ics) che dispone la possibilità di accedere a finanziamenti per progetti di impiantistica sportiva pubblica. L’obiettivo, nello specifico, è quello di arrivare alla creazione di una sala “polivalente” con tutti i crismi della sicurezza e dell’antisismica, all’interno del perimetro dello stadio “Ferruccio Pollastri” di via XX Settembre. E che disponga anche di uno spazio cottura (per le occasioni in cui si svolgeranno pranzi al campo con bambini e genitori) ed un bar funzionale alle attività dello stadio, che vada a sostituire quello attualmente in funzione sotto la tribuna centrale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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