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Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

NELLE SCUOLE PREVALE IL PRINCIPIO DI SALVAGUARDIA
Chiusure pari al 3,45% del totale delle ore di apertura, legate alla
gestione dell’emergenza

Nell’ottica della massima trasparenza, si forniscono i dati relativi ai
primi cinque mesi di apertura, pari un totale di 92 giornate, dei
servizi educativi comunali a gestione diretta, in base ai quali poter
oggettivamente valutarne il funzionamento.
In totale le sei sezioni dei plessi ‘Gramsci’ e ‘Gulinelli’ hanno
erogato 4.200 ore di apertura a cui vanno sottratte le 145 ore di
mancato servizio per le chiusure legate alla gestione dell’emergenza
Covid che equivalgono al 3,45% del totale.
Nello specifico dai dati risulta che due sezioni sono state chiuse per
un totale di 14 giornate, di cui 12 con dispositivo da parte dell’Ausl;
due sezioni hanno subìto una riduzione d’orario di 3 ore di servizio per
un totale di 30 ore suddivise in 11 giornate, in attesa delle
disposizioni e verifiche legate a sospette positività e necessari tempi
per il tracciamento dei contatti.
«L’analisi dei numeri non giustifica quelle che l’opposizione definisce
“frequenti interruzioni” – commenta Franca Orsini, assessore ai Servizi
Scolastici -. Pur nella consapevolezza che per le famiglie queste
sospensioni possano rappresentare un disagio organizzativo, non è
assolutamente ammissibile derogare all’obbligo di salvaguardia che
abbiamo in piena pandemia nei confronti di bambini, personale e loro
familiari. Per limitare al minimo le difficoltà, le comunicazioni sono
state fornite tempestivamente, anche in orari serali o festivi: insomma,
non appena possibile, nel contesto di una situazione che muta di ora in
ora. Dispiace dunque che un ex amministratore parli di “rare circostanze
in cui il Comune si rende disponibile ai genitori”, dal momento che gli
uffici non hanno mai lesinato impegno e disponibilità».
Nelle comunicazioni è stata seguita la distinzione fra chiusure per
motivi emergenziali legati al Covid, ovvero quando l’Ausl dispone la
chiusura del gruppo bolla, e per motivi organizzativi, laddove non vi
sia la disposizione dell’Azienda in attesa di esiti.
Orsini rigetta inoltre l’accusa di mancata programmazione. «Proprio la
programmazione ha garantito l’assunzione di una unità all’ufficio Scuola
da utilizzare anche per sostituzioni lunghe, che è stata assorbita per
tre mesi nella supplenza di una operatrice infortunata. L’opposizione
inoltre potrà verificare agli atti l’elenco, seppur non particolarmente
nutrito, di insegnanti per sostituzioni brevi».
Infine una nota relativa all’atteggiamento politico-amministrativo. «È
grave che proprio un ex assessore, che conosce il funzionamento della
macchina comunale e l’importanza delle verifiche di ciò che si dice,
voglia assoggettare a logiche meramente oppositive la situazione
emergenziale e le sue conseguenza e non voglia invece dare atto
dell’impegno e dello sforzo di chi lavora in questo difficile momento
per garantire l’apertura del servizio».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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